Stock, Chiude la storica fabbrica di Trieste. Un altro pezzo di storia italiana che se ne va
Economia Friuli Venezia Giulia

Stock, Chiude la storica fabbrica di Trieste. Un altro pezzo di storia italiana che se ne va

mercoledì 11 aprile, 2012

TRIESTE, 11 APRILE 2012- Lo storico stabilimento della Stock di via Caboto, a Trieste, dopo 128 anni di attività, chiude. La decisione nasce come conseguenza della crisi economica, che ha determinato una flessione dei consumi, inducendo la Stock Spirits Group a cercare soluzioni al fine di rimanere competitivi sul mercato. Così, dal prossimo 2 giugno i liquori dell'azienda verranno prodotti all'estero, nella Repubblica Ceca, dove già è in attività uno stabilimento.

Ovviamente, la ragione della dislocazione è legata al perseguimento del taglio dei costi. Adriano Sincovich, esponente Cgil, ha definito l'annuncio della Stock Spirits Group, "un fulmine a ciel sereno" e prosegue sostenendo che, "L'annuncio del management è avvenuto nello sconcerto generale, anche della stessa Confindustria. E l'azienda ha addotto motivazioni pretestuose, del tipo che in Italia ci sono troppi controlli di polizia sugli alcolici".

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Come sostiene l'esponente della Cgil, Sincovich, "segnali opposti risalenti alla scorsa settimana, quali un investimento sullo stabilimento di Trieste di 400mila euro". Prosegue Sincovich, "3 anni e mezzo fa c'era stato un accordo per mantenere la produzione a Trieste. Quindi, ci troviamo di fronte a una violazione di un patto sostanziale. In questi anni, a Trieste sono state prodotte 18 milioni di bottiglie l'anno". Conclude amaramente Sincovich, "Ora scatterà l'avviamento formale della procedura di licenziamento collettivo". A tal riguardo, i dipendenti, 28 più 2 dirigenti, hanno annunciato che daranno battaglia, attraverso il blocco immediato per due giorni con contestuale sciopero di 16 ore.

Per la Coldiretti, "la scelta di delocalizzare l'attività produttiva segue, come spesso accade, la cessione della proprietà all'estero ma rischiano di fare la stessa fine gli altri marchi dell'agroalimentare italiano che sono passati in mani straniere nell'ultimo anno, per un fatturato di oltre 5 miliardi di euro". Sottolinea la Coldiretti, "La Stock Spirits Group è stata creata nel 2008 con il sostegno finanziario del fondo americano 'Oaktree Capital Management' che aveva acquisito la proprietà della Stock dalla Eckes A.G., alla quale era stata ceduta dagli italiani nel 1995".

Prosegue la Coldiretti, "La delocalizzazione industriale è solo l'ultima fase di un processo che inizia con l'importazione delle materie prime dall'estero da utilizzare al posto di quelle nazionali nella preparazione di cibi e bevande, continua con l'acquisizione diretta di marchi storici da parte degli stranieri e finisce con la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all'estero".

Infine, conclude la Coldiretti, "Una tendenza favorita dalla crisi che rende più facile lo shopping straniero in Italia e meno costosa la produzione all'estero. Dinanzi a tale rischio occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi".

(Fonte: Adnkronos)

Rosy Merola


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