L'Amazzonia brucia, Bolsonaro : "su di me solo fake news"
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L'Amazzonia brucia, Bolsonaro : "su di me solo fake news"

giovedì 22 agosto, 2019

Amazzonia 22 agosto- Ancora roghi in Amazzonia, solo nell'ultima settimana l'INPE, National Institute for Space Research, ne ha registrati novemilacinquecento.  La foresta pluviale e le aree boschive in Rondonia, Bolivia e Brasile sono oscurate da un denso fumo nero visibile persino dai satelliti della NASA che sta investendo anche le città, come  San Paolo il cui cielo, lo scorso lunedí, é stato oscurato  causando un black out durato circa un'ora e diffondendo panico e malessere nella popolazione.

Secondo gli esperti, la causa di un numero così alto di roghi rispetto alle medie registrate non  é imputabile al clima pluviale. L'elevato tasso di umidità non favorisce gli incendi spontanei pertanto si presuppone che i fuochi siano appiccati dall’uomo, la stagione secca ed il caldo contribuiscono  a propagare gli incendi.

Incalcolabili I danni ambientali dovuti alla distruzione del più grande polmone verde del pianeta, casa di un milione di indigeni e formidabile deposito di carbonio necessario a contrastare I gas serra responsabili dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale nonché habitat naturale di circa tre milioni di specie di piante e animali.

Gli ambientalisti si scagliano contro  il presidente Jair Bolsonaro e la sua politica di espansione che incentiva taglialegna ed agricoltori a disboscare la foresta per incrementare le aree agricole, gli allevamenti ed il commercio di legname a discapito della foresta e degli sforzi fatti fin'ora dai governi precedenti per arginare il fenomeno della deforestazione.  A supporto di tali accuse, essi mostrano  I dati rilevati dall'INPE che monitora il fenomeno dal 2013. Il centro di ricerca spaziale brasiliano rivela infatti che il numero degli incendi nel 2019 è il più alto e devastante mai registrato prima. A partire da gennaio si sono verificati ben 72.843 roghi,  un aumento di oltre l’84% rispetto all'anno scorso. In tutta risposta, il presidente Bolsonaro ha dichiarato falsi I dati pubblicati e licenziato il capo dell’INPE reo di averli diffusi.  Successivamente ha puntato il dito contro le Ong che si occupano della protezione della natura. Bolsonaro li accusa di appiccare I roghi come ritorsione contro il suo governo che ha tagliato i finanziamenti pubblici nei loro confronti. Accusa, però, non suffragata da prove.

Sui dati allarmanti si é espressa anche la Nasa la quale, basandosi sul Global Fire Emissions Database, sostiene che le attività antincendio nel bacino amazzonico rientrano nella media registrata negli ultimi 15 anni. Intanto Norvegia e Germania sospenderanno I finanziamenti al fondo brasiliano per la conservazione delle foresta sudamericana.

Tiziana Petriglia




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