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NICOSIA (CIPRO), 5 MARZO 2015 – Nel corso della conferenza stampa a margine del Consiglio direttivo a Nicosia (Cipro), il presidente della Bce Mario Draghi ha annunciato l’avvio del programma di Quantitative easing (Qe) a decorrere dal prossimo lunedì 9 marzo, per poi concludersi nel settembre 2016 e «in ogni caso finché non si osserverà un aggiustamento sostenuto» nell'andamento dell'inflazione.[MORE]
«Abbiamo già visto un certo numero di effetti positivi» sull'economia dell'Eurozona a seguito dell’«annuncio della svolta alla politica monetaria più espansiva», ha precisato il numero uno della Banca centrale, la quale ha rivisto le sue stime sulla crescita del Pil dell'Eurozona, portandole a +1,5% per il 2015, a +1,9% per il 2016 e a +2,1% per il 2017. «I rischi riguardanti l'outlook economico - aggiunge Draghi - restano al ribasso ma sono in diminuzione».
I tasso d’inflazione invece si attesterà a zero quest’anno, all’1,5% nel prossimo e all’1,8% nel 2017. Almeno fino al settembre 2016, l’ammontare degli acquisti di titoli sarà pari a 60 miliardi di euro al mese; nel frattempo, Francoforte continuerà ad acquistare covered bond e Abs.
Quanto alla Grecia, con una battuta Draghi ha asserito che la Bce potrebbe essere definita «la banca centrale della Grecia», dal momento che in circa un mese e mezzo i prestiti al Paese sono raddoppiati a 100 miliardi, raggiungendo il 68% del Pil, massimo nell'Eurozona.
In merito alla liquidità d'emergenza alle banche elleniche, Draghi ha spiegato che sale a 68,8 miliardi, poiché «La Bce ha alzato l'ELA oggi, di 500 milioni». «Il problema della liquidità è stato risolto - precisa - e ora le banche greche possono fornire liquidità all'economia greca», dal momento che la solvibilità delle banche «è la condizione per il meccanismo di finanziamento Ela e quindi per favorire il finanziamento alle famiglie e alle imprese». E aggiunge: «Se c'è una comunicazione che crea volatilità, aumentano gli spread e si dissolve il collaterale […] Siamo pronti a ristabilire la deroga non appena riterremo che il Paese va verso una probabile conclusione positiva».
Domenico Carelli
(Foto: thinknews.it)