Caso Scazzi, Tribunale Riesame: "Da Sabrina abile depistaggio"
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TARANTO – Il Tribunale del riesame di Taranto ha reso note le motivazioni che non hanno permesso la scarcerazione di Sabrina Misseri, cugina e presunta assassina, insieme al padre, della cugina Sarah Scazzi, la 15enne scomparsa e uccisa ad Avetrana lo scorso 26 agosto.
Oltre al pericolo della probabile fuga dell’indiziata, i giudici del Riesame hanno affermato che “Il rischio di inquinamento delle prove da parte di Sabrina Misseri, è innegabile e agevolmente desumibile dall’attività, complessa e multilivello, di depistaggio già abilmente e scaltramente posta in essere dalla Misseri sin dai primi minuti susseguenti al delitto”. [MORE]
In particolare il Tribunale fa riferimento a due messaggi inviati dalla detenuta pochi minuti dopo il delitto a due sue clienti, per trasmettere normalità e intimando loro di non dire nulla ai Carabinieri dell’umore della vittima.
Inoltre altri particolari sembrerebbero smentire la madre e moglie dei due indiziati numero uno: Cosima Misseri. La donna infatti avrebbe mentito riguardo ai suoi spostamenti e alla sua presenza effettiva in casa il giorno del delitto. Il fatto sarebbe stato confermato da alcuni trasferimenti bancari effettuati proprio quella mattina dalla donna e che smentirebbero le sue affermazioni.