Daniele Ronda: Il 21 luglio ritirerà il "Premio Lunezia Etno Music 2013"
Cultura e Spettacolo Toscana

Daniele Ronda: Il 21 luglio ritirerà il "Premio Lunezia Etno Music 2013"

martedì 9 luglio, 2013

MARINA DI CARRARA (MS), 9 LUGLIO 2013 - Proseguono i riconoscimenti e le conferme per il cantautore DANIELE RONDA che il 21 luglio, a Marina di Carrara (MS), ritirerà il “PREMIO LUNEZIA ETNO MUSIC 2013” per il suo ultimo album “LA SIRENA DEL PO” (prodotto da Jonny Malavasi per JM Production e distribuito da Self).
«Se i vari generi della canzone rappresentano diversi linguaggi con i quali potersi esprimere – questa l’analisi della redazione Musical-Letteraria che ha deciso di premiare Daniele Ronda - il Premio Lunezia Etno-Music è un riconoscimento che vuole celebrare chi riesce a usare elementi rappresentativi di una terra, di una comunità, dei tratti tradizionali che si sono fatti storia, ritmi e sonorità e che descrivono un modo di intendere la vita e l’anima di un territorio.
E spesso lo fanno meglio di cento trattati di antropologia.
Le canzoni vengono fuori dalla concezione della musica di una comunità e persino da un modo di usare le parole, così il valore musical-letterario acquisisce un ulteriore parametro per essere valutato: l’uso ancestrale dei motivi del canto».
Questa la motivazione per il Premio Lunezia Etno Music 2013: il Premio Lunezia Etno-Music 2013 va a Daniele Ronda e al suo album “La sirena del Po”.
Lo stile di Ronda viene comunemente chiamato “folk”, con un termine che può benissimo essere tradotto nel nostro – con dovuti distinguo che qui non è il caso di fare – “popolare”, proprio per indicare il fatto che quei ritmi, quelle strumentazioni e quell’intenzione artistica viene dal posto in cui si vive e dal popolo che lo abita.
Ronda rappresenta l’Emilia, lo stile popolare che sa di enormi distese pianeggianti, «tra la via Emilia e il West» come direbbe Guccini.
Abbondante uso della fisarmonica e ben sei tracce cantate in un dialetto giusto, nel senso che rappresenta al meglio l’anima piacentina e certe atmosfere festanti, restituiscono bene l’ottima cura formale delle melodie, spesso coinvolgenti.
Estremamente emblematica è la title-track, La sirena del Po, che è una rivendicazione di appartenenza, prima di tutto al popolo dei sognatori nel verso «non esiste peggior cieco di chi non sa sognare»; ancora, si può citare la fresca Al rolex o La me pell, con una intro di cornamusa che avvolge e comprende.
Anche nei brani più apparentemente dimessi, come L’errore, Ronda esprime la propria autorialità in maniera diretta, schietta, senza intermediazioni che non siano il suo linguaggio, il proprio codice artistico, quello di chi unisce musica e parole, di chi fa arte musical-letteraria partendo “dal basso”, dal rapporto tra le persone, rapporto diretto, orizzontale, popolare. [MORE]
 


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