I limiti della parola umana
Fantasticherie del cuore Calabria Catanzaro

I limiti della parola umana

domenica 11 novembre, 2018

È necessario nella vita di tutti i giorni misurare il vero effetto della parola dell’uomo, per non trovarsi a distanza privi di ciò che serve ad ognuno per costruire, giorno dopo giorno, la propria realtà personale e familiare. Una realtà che di sicuro dovrà avere i piedi in terra, ma non potrà non avere la sua mente e il suo cuore nel mistero divino che la Parola del Signore da oltre duemila anni ha concesso all’uomo. C’è allora differenza tra la parola di un profeta di Dio e la parola di un uomo comune? Assolutamente si! Una differenza che delimita la parola umana e ne traccia il suo valore annunciatore, ispirato da Dio. Comprendere che la parola umana non possa andare oltre certi confini non riduce l’importanza della stessa. È bene infatti sapere che il valore delle cose viene fuori nella sua profonda verità, solo quando esse si presentano per quello che sono e non per quello che non rappresentano realmente.

I confini della parola dell’uomo sono verificabili in qualunque momento della vita sociale. Quante verità si esprimono in una certa direzione e quante differenze sullo stesso identico pensiero vengono tracciate da altre parole? La parola umana sostiene spesso quello che conviene solo ad una parte, perdendo di riflesso quella coerenza naturale e intangibile che è possibile trovare solo sulla bocca di un profeta di Dio. La cosa diventa più ingarbugliata quando si entra oggi nel dibattito politico. Si arriva così a presentare, ad esempio, la stessa e identica manovra di bilancio con due verità opposte. Chi la propone con essa dice di salvare il Paese, chi si oppone non ha dubbi sul suo completo fallimento.

Può sembrare un semplice democratico gioco delle parti, ma in realtà ciò dimostra come l’uomo abbia scelto di optare per la sua verità, partendo da sé stesso e ignorando il rifiuto della sua dimensione soprannaturale che tanto potrebbe accompagnarlo sulla strada del bene comune. Scrive con estrema chiarezza il teologo: “La Parola del profeta del Dio vivente non è parola di uomo. La parola dell’uomo è solo parola. Manca dell’onnipotenza di creare quanto essa annunzia. Così dicasi anche per il giuramento, la promessa, e ogni altra sua attestazione. Oggi dice, domani disdice. Oggi parla, un istante dopo smentisce. Afferma e poi deve giustificare il non compimento di quanto affermato. Diversa è invece la Parola del profeta del Dio vivente. Essa è parola vera di Dio e la Parola vera di Dio crea quanto essa o dice o rivela o annunzia o profetizza”.

È cosa ardua per l’uomo entrare nel mistero della parola profetizzata dove si intrecciano Onnipotenza, Onniscienza, Sapienza e Intelligenza. Basterebbe solo questo per responsabilizzarsi nella fede e cambiare vita, tendendo verso la parola di Dio che tutto previene per meglio indirizzare la propria mente verso una qualità umana che non conosce le verità di comodo. L’uomo è all’opposto. Si innamora spesso e più facilmente della parola falsa, traditrice, offensiva, menzognera, maldicente, come se dovesse inchinarsi al demonio sovrano della cattiveria e della negatività assoluta. Lo fa scartando la Parola di Dio che invece “è oltre ogni umana intelligenza, sapienza, verità, immaginazione, pensiero. Siamo in due ordini diversi”.


Egidio Chiarella

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