Il rito delle urne: dati  aggiornati alle 22:00
Politica Lazio

Il rito delle urne: dati aggiornati alle 22:00

domenica 15 maggio, 2011

Roma, 15 maggio 2011. Ad urne provvisoriamente chiuse, è possibile tracciare alcune linee d’analisi sui dati di flusso sulla partecipazione elettorale alla prima giornata di voto. Sebbene in calo rispetto alla tornata elettorale precedente, il tasso di partecipazione alle elezioni comunali in Lombardia rivela un saldo negativo rispetto alle elezioni precedenti di misura ridotta (- 0,36%) in relazione a quello nazionale (- 1,99%). Il dato è addirittura in controtendenza rispetto a quello nazionale per il comune di Milano dove alle ore 22 si è registrata una partecipazione del 53,56 superiore del 1,24% al 52,32% del 2006. [MORE]

La delicatezza del voto per il comune di Milano ha esercitato un influsso su tutta l’area della provincia (per i comuni che sono andati al voto) che si attesta su un saldo positivo dello 0,61%. Ad una prima impressione, il buon rendimento della partecipazione nelle elezioni comunali milanesi offre una prima conferma sul carattere nazionale della competizione amministrativa del 2011: una parte degli elettori milanesi che non avrebbe partecipato dinnanzi a una competizione eminentemente locale, ha deciso di rispondere all’invito delle forze politiche nazionali.

Una conferma del carattere trascinante del dato milanese nell’analisi del voto del 2011 giunge da un confronto con il saldo nella partecipazione elettorale rispetto alle elezioni precedenti in regioni in cui non sono chiamati al voto gli elettorati di capoluoghi di provincia importanti: in Veneto dei sette capoluoghi di provincia solo Rovigo è chiamato in causa. Restano estranei dalla corsa elettorale comuni trainanti come Venezia, Verona, Vicenza, Padova. L’effetto di rallentamento nella partecipazione causato dal rilievo prevalentemente locale in questa regione si traduce in un saldo partecipativo negativo del 5,95%. Ancora più forte il rallentamento in Emilia-Romagna dove, nonostante la competizione nel capoluogo di regione Bologna, il saldo negativo è del 6,55%. In realtà, la forza esercitata da Bologna, al contrario di quanto è successo a Milano, ha avuto un rimbalzo negativo sul dato regionale. Le vicende amministrative del capoluogo felsineo con il commissariamento del comune a seguito delle dimissioni di Delbono, la rinuncia obbligata alla corsa per il candidato del Pd Cevenini, hanno prosciugato il potenziale politico del confronto elettorale.

Non è, quindi, casuale che il comune di Bologna presenti il saldo di partecipazione maggiormente negativo in tutta la penisola: - 13,75%. Alla luce dell’effetto eguale e contrario di Milano e Bologna sui rispettivi andamenti di partecipazione elettorale regionale, possiamo affermare che il dato di Napoli (-3,38%), che presenta caratteristiche che l’assimilano al capoluogo lombardo –il premier si è speso in prima persona nella corsa elettorale politicizzando la competizione- e altre a quello emiliano – il quadro politico locale risulta sfarinato a seguito della difficile gestione dei problemi territoriali: rifiuti in primis- presenta una situazione di resistenza al rischio di una sfiducia generalizzata verso la classe politica locale. Si presume che la consapevolezza sulla posta in gioco di tipo nazionale abbia indotto i napoletani a non disertare le urne. Infine, delle quattro punte elettorali (Torino, Milano, Napoli, Bologna) chiamate al voto rimane da analizzare il caso del capoluogo piemontese in cui la stabilità e credibilità del sistema politico locale unita all’impegno di un leader politico nazionale come Piero Fassino, hanno consentito di riprodurre l’effetto trascinamento registrato a Milano. Torino città segna un + 2,99% che determina un +2,32 a livello provinciale (ricomprendendo i comuni della provincia in cui si vota) e un + 1,40 a livello regionale. La primissima analisi del voto che abbiamo suggerito in questo articolo sembra confermare che un effetto di politicizzazione del voto amministrativo locale di quest’anno vi sia stato con un effetto di trascinamento elettorale per mezzo di quei comuni come Milano,

Torino, Napoli in cui si sta giocando una partita nazionale a cui i cittadini sembrano rispondere con partecipazione. Il caso di Bologna, ove pure aveva chiuso la campagna elettorale il segretario del Pd Pierluigi Bersani, sembra invece segnare la crisi di un sistema politico come quello emiliano che non ha saputo attingere al serbatoio della politica nazionale per rianimare una città in evidenti crisi. A domani per ulteriori considerazioni

TABELLA AFFLUENZA SEMPRE AGGIORNATA PROVINCIALI E COMUNALI

Elezioni comuni 15 - 16 maggio 2011
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Elezioni provinciali 15 - 16 maggio 2011

 


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