La grande differenza tra viti autoforanti e autofilettanti
Scienza & Tecnologia Lombardia Milano

La grande differenza tra viti autoforanti e autofilettanti

giovedì 15 febbraio, 2024

Tutti i professionisti sanno che, quando si tratta di fissare insieme due pezzi dello stesso materiale o di due materiali diversi, è importantissimo scegliere la giusta vite con cui farlo.

Esistono due tipi di elementi di fissaggio che hanno un nome simile e, proprio per questo, vengono spesso confusi: le viti autoforanti e quelle autofilettanti. Sebbene possano sembrare la stessa cosa, tra le due viti c’è una grande differenza che rende ciascun tipo di vite adatto a specifiche applicazioni.

Nell’articolo di oggi ci concentriamo sulla differenza che intercorre tra viti autoforanti e viti autofilettanti in modo che tu non abbia mai più dubbi su quale delle due scegliere per i tuoi progetti.

Le viti autoforanti

Le viti autoforanti presentano una caratteristica punta che ricorda quella di un trapano a rotazione che gli permette di perforare la superficie del materiale in cui vengono avvitate senza la necessità di praticare fori o fessure. Basta posizionarle e avvitarle.

Queste viti possono avere punte diverse: alcune scanalate, altre autocentranti. In ogni caso, queste servono per guidare l’elemento di fissaggio attraverso il materiale e garantire la corretta formazione del foro.

Le viti autoforanti sono progettate per l’uso su materiali specifici e possono fissare il metallo, il legno al metallo e funzionano bene su tutti i materiali leggeri e poco densi. Non a caso, queste viti vengono spesso usate durante l’assemblaggio di pezzi di metallo o lamiera, nelle costruzioni in acciaio e nei rivestimenti.

Il vantaggio principale delle viti autoforanti è la velocità con cui riescono ad essere installate senza bisogno di operazioni preliminari.

Le viti autofilettanti

Al contrario delle precedenti, le viti autofilettanti sono progettate per creare la propria filettatura all’interno del materiale, ma non sono in grado di forare la superficie. Di conseguenza, devono essere serrate all’interno di un foro guida praticato precedentemente.

Per ogni tipo di materiale esiste un’apposita vite autofilettante: alcune vanno bene per il legno, altre per il metallo, altre ancora per la plastica. È fondamentale scegliere la dimensione, la lunghezza e il tipo di filettatura appropriati per garantire una tenuta sicura e affidabile.

Queste viti si usano spesso nel settore dell’edilizia, per la costruzione di mobili, l’erezione di strutture metalliche e sono apprezzate perché eliminano la necessità di pre-filettare i materiali, consentendo così di risparmiare tempo e costi di manodopera.

Differenze tra viti autoforanti e autofilettanti

Le viti autoforanti e autofilettanti possono avere funzionalità simili, ma ci sono delle grandi differenze che non possono e non devono passare inosservate. Prima di tutto, come già accennato, le prime non hanno bisogno di un foro guida per essere installate; cambia quindi il processo di installazione.

Secondariamente, i due tipi di vite si inseriscono nel materiale in maniera differente. Le autofilettanti tagliano e sgretolano il materiale, mentre quelle autoforanti, con la punta simile a un trapano, tagliano e penetrano nel materiale. Non a caso, le prime hanno un campo di applicazione più generale, mentre le seconde sono ideali per le applicazioni metallo-metallo e legno-metallo senza ricorrere all’uso di colle o adesivi.

Quando ci si trova a scegliere tra una vite autoforante e una autofilettante, la prima cosa da considerare sono proprio i materiali su cui si dovrà lavorare. Altro fattore distintivo importante è il tempo che si ha a disposizione: se si vuole fare in fretta e si hanno tanti elementi di fissaggio da serrare, meglio scegliere le viti autoforanti che, tra le altre cose, riducono anche la possibilità di sbagliare le dimensioni del foro guida, visto che non ne hanno bisogno.

Infine, i diversi tipi di vite sono in grado di garantire livelli diversi di tenuta, quindi è fondamentale pensare anche ai potenziali carichi e alle vibrazioni a cui può essere soggetta la struttura.


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