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Modelli organizzativi per l'Intelligenza Artificiale conformi al GDPR e all'AI Act

Redazione
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Modelli organizzativi per l'Intelligenza Artificiale conformi al GDPR e all'AI Act
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L’Intelligenza Artificiale (IA) sta cambiando radicalmente il nostro modo di vivere e di lavorare, portando nuove opportunità in settori chiave come la sanità, la finanza e l’industria. Tuttavia, a fronte di benefici senza precedenti in termini di efficienza e produttività, emergono rischi significativi: discriminazioni algoritmiche, sistemi opachi ("black box"), violazioni della privacy e problemi di sicurezza complessi.

Per affrontare questi rischi in modo efficace, le organizzazioni devono dotarsi di modelli organizzativi solidi e conformi alle normative europee. Due sono oggi i pilastri di riferimento: il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR - Reg. UE 2016/679) e il nuovissimo AI Act (Reg. UE 2024/1689).

GDPR e AI Act: il binomio normativo per l’IA

Il GDPR rimane il principale riferimento per la protezione dei dati personali, applicandosi a tutte le situazioni in cui l’IA tratta dati identificabili. I suoi principi fondamentali, come base giuridica valida, trasparenza algoritmica, minimizzazione dei dati e Data Protection by Design e by Default (Art. 25 GDPR), si estendono su tutto il ciclo di vita dei sistemi IA. Cruciale è anche il rispetto del diritto di opposizione alle decisioni automatizzate (Art. 22 GDPR), riaffermando il ruolo centrale dell’essere umano.

Il nuovo AI Act, primo regolamento organico a livello europeo sull’intelligenza artificiale, introduce un approccio risk-based alla disciplina. L’obiettivo? Promuovere un'IA antropocentrica e affidabile, garantendo la tutela della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali. Il regolamento classifica i sistemi IA in quattro categorie:

  • Rischio inaccettabile: pratiche vietate, come manipolazioni subliminali e social scoring.
  • Alto rischio: sistemi utilizzati in settori critici (infrastrutture, istruzione, sanità, giustizia), soggetti a requisiti rigorosi tra cui gestione continua del rischio, data governance, documentazione tecnica, logging, trasparenza, sorveglianza umana e sicurezza informatica. La conformità richiede una valutazione d’impatto e la marcatura CE prima della commercializzazione.
  • Rischio limitato: obblighi di trasparenza, ad esempio l’indicazione chiara che si sta interagendo con un sistema di IA.
  • Rischio minimo o nullo: la maggior parte delle applicazioni IA, prive di obblighi specifici.

La sinergia tra GDPR e AI Act è chiara: entrambi promuovono un approccio by design, trasparente e responsabile. Le organizzazioni devono eseguire una Valutazione d’Impatto sulla Protezione dei Dati (DPIA) e una Valutazione d’Impatto sui Diritti Fondamentali, assicurando che l’innovazione tecnologica vada di pari passo con la tutela dei diritti umani.

Costruire modelli organizzativi efficaci

Per navigare la complessità normativa, è essenziale adottare modelli organizzativi integrati e robusti, basati su alcuni capisaldi:

  • Governance chiara e leadership attiva, con l'istituzione di un Comitato Etico per l’IA.
  • Politiche e procedure documentate, che regolino il ciclo di vita dei dati e la gestione dei rischi.
  • Misure tecniche e organizzative orientate alla Data Protection & AI Ethics by Design.
  • Programmi di formazione continua per tutti i livelli aziendali.
  • Monitoraggio e audit periodici, per verificare costantemente la conformità.

Un regolamento interno sull'uso dell'IA, basato su un’accurata analisi dei rischi, deve guidare ogni processo decisionale. La gestione responsabile dell’IA non può essere demandata esclusivamente all’IT o al DPO. Serve un team interdisciplinare, composto da DPO, AI Compliance Officer, AI Risk Manager, sviluppatori IT, operatori e management.

L’esperienza umana è insostituibile: solo con una supervisione critica e competente si possono interpretare e validare gli output dei sistemi IA.

Il ruolo strategico del Project Management

Il Project Management è chiamato a un ruolo chiave: ogni progetto IA è un vettore di cambiamento organizzativo. Per questo è fondamentale integrare i requisiti dell’AI Act in ogni fase progettuale, dalla gestione dei dati alla produzione dei deliverables, fino ai test e alla validazione.

Un PMO strutturato aiuta ad allineare obiettivi di compliance e di business, garantendo che la trasformazione digitale proceda nel rispetto della normativa.

Le sfide e le opportunità

La strada non è priva di ostacoli: interpretare correttamente le norme, sostenere i costi di implementazione, gestire l'assenza di standard tecnici consolidati e affrontare il model drift sono sfide concrete.

Tuttavia, un approccio proattivo e strategico trasforma queste sfide in opportunità per costruire una fiducia solida, innovare responsabilmente e sviluppare un'IA sostenibile e antropocentrica.

Investire oggi in modelli organizzativi flessibili, pratiche di project management efficaci e una cultura della responsabilità è fondamentale per guidare le organizzazioni verso un futuro in cui tecnologia e diritti umani convivono armoniosamente.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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