Piazza Affari, Resoconto della giornata (11/09/13): Milano maglia rosa in Europa
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Piazza Affari, Resoconto della giornata (11/09/13): Milano maglia rosa in Europa

mercoledì 11 settembre, 2013

MILANO, 11 SETTEMBRE 2013 – Sempre più evidente, in questo periodo, la correlazione tra l’andamento dell’indice principale di Piazza Affari e le notizie inerenti la stabilità del governo, collegata – a sua volta - alla decisione sulla decadenza di Silvio Berlusconi dalla sua carica da Senatore. Così, gli operatori economici si sono fatti incantare dalla tregua – già finita - della giunta del Senato e Milano chiude in progresso dell'1,33% a 17.562 punti. Più dedoli le consorelle europee: il Dax e l'Ibex sono salite rispettivamente dello 0,58% e dello 0,84%, più deboli il Cac 40 e il Ftse 100 con un +0,06% e un +0,07%. Al momento della scrittura, combattuta Wall Street: in progresso il Dow Jones a +0,72% a 15.300 punti base, sotto la parità il Nasdaq a -0,12% a 3.725 punti base. Incerte, dopo una serie di sedute positive le Borse dell’aria Asia-Pacifico:Tokyo (+0,01%), Seul (+0,49%) e Sidney (+0,64%), deboli Singapore e Mumbai, in flessioni entrambe di circa mezzo punto percentuale.

SGARDO MACRO ITALIANO – In base alle rilevazioni Istat, nel secondo trimestre del 2013 il Pil si è contratto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e del 2,1% riguardo al secondo trimestre 2012. Per quanto riguarda i dati sul commercio estero, nel secondo trimestre del 2013 le esportazioni sono aumentate in Italia rispetto al trimestre precedente dello 0,4%. Geograficamente: il Sud registra un -3,2%, mentre il Nord est che segna un +3,6%. Nei primi sei mesi dell'anno si registra una contrazione tendenziale dello 0,4%. In sntesi, l'export nelle Isole registra un -13,8%, il Sud -6,0%, il nord ovest a -0,2, il Centro a +2,8% e il nord est a +0,8%.

Intanto, per il Centro Studo Confindustria: «L'Italia è al punto di svolta, ma nella strada della ripresa persistono rischi. Cruciale è la stabilità politica per rinsaldare la fiducia di imprese e famiglie». In particolare, sottolinea il Csc: « Se confermata la variazione nulla stimata ora per il il nel terzo trimestre 2013 interrompe la contrazione iniziata due anni prima e durata otto trimestri, uno in più rispetto a quella precedente (iniziata nel quarto trimestre del 2007 e finita con il secondo del 2009)». Tuttavia, gli esperti avvertovo: «Sulla strada della ripresa persistono rischi, interni e internazionali, e ostacoli». E su quanto siano gravose le tensioni di politica, si è soffermato anche il premier Letta: «Il costo dell'instabilità politica è pesante per l'Italia e i suoi cittadini. Con una crisi di governo pagheremmo un prezzo alto "in termini di tassi di interesse sul debito. Scelte sbagliate possono costarci fino a un miliardo di euro". Il premier ha poi ricordato che "ci vuole un attimo per buttare tutti i sacrifici fatti finora».

Rifacendosi al G20 di San Pietroburgo appena conclusosi, dove l'Italia non è stata vista più come un «sorvegliato speciale», Letta avverte: «Questo riconoscimento possiamo rovinarlo in un attimo basta che buttiamo via la stabilità conquistata con fatica e torniamo facilmente in condizione di grandissima difficoltà. L'Italia paga 85 miliardi di interessi. In questa aula ci accapigliamo, discutiamo per spostare 10 milioni, basta che facciamo le scelte giuste sul tema della stabilità e possono valere da qui alla fine dell'anno un miliardo secco». Infine, per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: «C'è bisogno di fare "tante cose" per intercettare la ripresa, ma soprattutto c'è bisogno di una stabilità di governo, perché la situazione è molto preoccupante», aggiungendo che, rispetto alla programmazione della legge di stabilità, «pensiamo che servano almeno 4-5 miliardi subito" da destinare alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro».

PIAZZA AFFARI - Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 248 punti base con il rendimento del Btp a 10 anni al 4,52%. Sul listino principale, in progresso Unicredit (+3,55% a 4,73 euro) e Intesa Sanpaolo (+1,74% a 1,635 euro), Bpm (+7,12% a 0,4244 euro), Mps (+3,7% a 0,2074 euro), Banco Popolare (+3,48%), Bper (+3,17%), Ubi Banca (+3,33%) e Mediobanca (+2,22%). Bene anche il titolo Mediaset che – beneficiando dell’apparente tregua della giunta in Senato - ha guadagnato oggi il 3,23% a quota 3,324 euro, Autogrill (+3,13%) e Luxottica (+0,35%), Enel (+1,85% a 2,748 euro), Telecom Italia (+1,32% a 0,613 euro).

Rosy Merola [MORE]


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