Robin Williams: referto autoptico, tossicologico, patologico e i documenti ufficiali dell'indagine
Estero Piemonte

Robin Williams: referto autoptico, tossicologico, patologico e i documenti ufficiali dell'indagine

venerdì 7 novembre, 2014

ROMA, 08 NOVEMBRE 2014 - Si fa luce sulla scomparsa di Robin Williams, il celebre attore premio Oscar trovato morto l'11 Agosto scorso nella sua abitazione di Tiburon, in California. Sono stati infatti resi noti -ed inviati ad InfoOggi dall'ufficio del Coroner della contea del Marin- i risultati dell'autopsia, degli esami tossicologici e del sangue, patologici e neurologici ed, infine, il risultato delle indagini.

Di seguito tutte le informazioni riportate sui documenti ufficiali relativi alla morte di Robin Williams

Robin Williams: i risultati dell'autopsia

Il corpo di Robin Williams è stato trasportato in sala autopsie all’interno di un sacco bianco e con targhetta con il numero 030830. L'esame autoptico, effettuato da Joseph I. Cohen, capo patologo forense del dipartimento di Patologia della University of California San Diego, ha confermato che la morte è avvenuta per asfissia, dovuta alla cintura stretta attorno al collo. La legatura della cinta, che ha lasciato un leggero solco sopra l'altezza della cartilagine della tiroide (trachea), è stata effettuata verso l'alto, lateralmente rispetto al collo. Sono state riscontrate delle petecchie congiuntivali sulle palpebre (microemorraggie), mentre non ci sono ferite sull’osso ioide, sulle vertebre cerebrali e sulla cartilagine del collo. Sono stati inoltre rinvenuti alcuni tagli (multipli, acuti, piccoli e superficiali) incisi sul polso sinistro dell’attore, che non hanno tuttavia ferito i vasi sanguigni maggiori.

Nel corso dell’esame autoptico è stato riscontrato che Robin Williams era affetto da: arterosclerosi, ipertensione e malattia delle valvole cardivoascolari con ipertrofia e dilatazione del cuore, endema infossato, minima arteriosclerosi dell'aorta, lieve arterosclerosi delle arterie coronarie. Dal quadro clinico del passato, invece, emerge la presenza di fibrillazioni delle arterie e palpitazioni. Dall’autopsia è risultato inoltre che Williams era affetto da iperplasia prostatica con trabecolazione della vescica, ed è stata inoltre evidenziata la presenza di un nodulo benigno adiacente al collo della vescica.[MORE]

La cintura con cui l'attore si è impiccato misurava 40 inches (101 cm) in lunghezza e circondava il collo. La legatura non era stretta, bensì leggermente allentata. La fibbia era posizionata dietro la testa, in modo da formare una legatura sicura, all’interno della quale, nella parte anteriore, era posizionato un asciugamano piegato di colore bianco. In generale, vi sono segni dei margini superiori ed inferiori della cintura sul collo, essi sono però meno evidenti sulla parte anteriore del collo.

I tagli presenti sulla parte anteriore del polso sinistro sono circa dieci, disposti in maniera da essere sono paralleli e perpendicolari, talvolta interrotti e ripresi. Al momento della morte, l’attore indossava una t-shirt nera a maniche corte, pantaloni neri e una cintura nera con cinturino in metallo. Nella tasca dei pantaloni scuri è stato rinvenuto un panno per pulire le lenti degli occhiali.

Robin Williams: Referto Tossicologico

Da quanto riportato nei documenti sui risultati delle analisi, sono state ritrovate nella bile, nel sangue femorale, nelle urine postmorte e nel fluido vitreo, le sostanze che hanno permesso di tracciare un quadro clinico più dettagliato. Tra di esse, Robin Williams è risultato positivo a: caffeina e teobromina (comunemente conosciuta come cacao) a dosi non significative o comunque ricollegate ad un uso comune di caffè, thè o cioccolata.

L'attore risultava positivo anche alla desmetilmirtazapina, metabolita della mirtazapina (40 ng/ml) (antipsicotico-antidepressivo in commercio dal 1994, disponibile in pastiglie da 15, 30 e 40 mg). Un adulto può assumerne da 15 a 45 mg al giorno, pertanto la quantità rinvenuta era nella norma.

Altre sostanze presenti erano la Levodopa (0.31 mcg/ml) e la Carbidopa (impossibile da determinare). Entrambe fanno parte di un farmaco utilizzato nella cura del Parkinson; una pastiglia contiene 100 mg di Levodopa e 25 mg di Carbidopa. Nei risultati ottenuti, la concentrazione rilevata è approssimativa per via dell'instabilità di queste sostanze.

Nessuna di queste componenti può essere considerata la causa del decesso o può aver in qualche modo influenzato la psiche del soggetto.

Robin Williams: Referto Patologico e Neurologico

Dal referto neuropatologico è stato decretato che l’attore soffrisse di demenza da corpi di Lewy, malattia neurodegenerativa, strettamente correlata al morbo di Alzheimer ed al morbo di Parkinson. I corpi di Lewy non sono altro che dei depositi anomali di proteina fibrillare che si formano nelle cellule nervose andandosi a localizzare prevalentemente nei nuclei del tronco encefalico (m. di Parkinson) e della corteccia (demenza a corpi di Lewy). 

Questa forma di demenza, con proteinopatia sinucleina, condivide con il Parkinson anche alcuni aspetti clinici come tremori e disturbi del movimento dovuti al coinvolgimento dei neuroni della substantia nigra. Inoltre, interessa anche l'area area tegmentale ventrale, della corteccia occipitale, della corteccia insulare, corteccia temporale, del putamen e dell'amigdala.

E' stata riscontrata anche taupatia nei neuroni della parte inferiore dell'ippocampo, della corteccia temporale, della corteccia cerebrale e della materia bianca subcorticale in area non specifica, dei nuclei del rafe dorsali del mesencefalo; diffusa astrocitosi che interessa la materia bianca sottocorticale, cerebellare ed il tegmento del mesencefalo ed angiopatia amiloide cerebrale. I depositi amiloidi favoriscono alcune lesioni dei vasi sanguigni coinvolti, aumentando il rischio di emorragie cerebrali, in questo caso perivasculare, adiacente alla parenchima del cervello e del mesencefalo

L'attore sessantatreenne, stando alle informazioni fornite, avrebbe sviluppato i sintomi del Parkinson intorno all'anno 2011 per poi ricevere una diagnosi effettiva nel 2013. I sintomi della malattia includevano: tremore del braccio sinistro e movimenti motori lenti della mano sinistra. Il trattamento con il pramipexolo, nel Maggio 2014, aveva portato ad alcuni miglioramenti, mentre il Levodopa era stato aggiunto di recente alla sua terapia. Williams  è rimasto fisicamente attivo fino alla morte.

La storia clinica del soggetto si caratterizza per: depressione con componenti di paranoia, compulsività ed ansia. Vi è una remota storia clinica che evidenziava l'utilizzo cronico di alcohol e l'abuso di droghe illegali. L'esame tossicologico postmortem è risultato negativo ad alcohol e droga.

Durante l'autopsia è stata riscontrata una tachicardia ipertropica e dilatazione. Nell'esame complessivo sul cervello, la substantia nigra destra appariva pallida rispetto a quella sinistra. Il dottor Joseph I. Cohen, che ha condotto gli esami patologici, ha chiesto al dottor Eric Huang (Divisione di Neuropatologia della University of California San Francisco) di rivedere il cervello al microscopio.

Robin Williams: il verbale che ricostruisce i fatti ed il risultato delle indagini

Nel verbale redatto dalla Polizia in merito al ritrovamento del corpo, si legge: "Williams è stato visto vivo per l'ultima volta dalla moglie, Susan Williams, intorno alle 22.30 della sera precedente, a quell'ora la donna si è ritirata in una delle stanze da letto. Williams ha indicato che avrebbe dormito nella stanza del figliastro, che era fuori casa con il proprio padre. La vittima aveva problemi a dormire per via dell'ansia e del Parkinson, pertanto si ritirava in una stanza diversa da quella della moglie. La sera precedente Williams ha messo alcuni orologi da polso in un calzino e li ha consegnati a ******* , affermando di essere preoccupato per gli oggetti e voleva che ***** li tenesse al sicuro. Questa mattina Susan Williams ha notato che la finestra della stanza in cui dormiva il marito era ancora chiusa. Pensando che stesse ancora dormendo, è uscita di casa intorno alle ore 10.30. Al suo ritorno si è preoccupata del fatto che Williams non fosse ancora uscito dalla stanza da letto, pertanto ha bussato alla porta senza ottenere risposta ed ha quindi infilato un bigliettino sotto la porta nel quale chiedeva 'se fosse tutto ok'. Alle ore 11.42 Susan ha ricevuto dall'assistente di Williams un messaggio sul cellulare, nel quale diceva che sarebbe andata a svegliarlo. Dato che la porta era ancora chiusa, l'assistente ha utilizato uno sgabello dall'esterno della casa, raggiungendo la finestra della stanza e riuscendo ad aprirla. L'assistente ha trovato Williams privo di conoscenza per terra, vicino all'armadio, ed ha gridato chiedendo aiuto. Susan Williams ha dunque chiamato il 911”.

Nella stanza in cui si trovava Williams è stato rinvenuto un coltello, appartenente alla collezione privata dell'attore, con il quale si sarebbe inferto le ferite al polso sinistro. Sull' iPhone dell'attore, trovato nella sua tasca, non era presente alcuna informazione ricollegabile alla volontà di compiere un suicido: l'ultima telefonata, effettuata alle 19:08 del giorno precedente, era indirizzata alla moglie, alla quale comunicava che avrebbe acquistato per lei alcune riviste.

Una chiamata precedente, alle 18.53, è stata fatta a ****** per chiedere di prendere gli orologi da polso, tenerli al sicuro e portarli a casa.

L'agente che ha firmato il verbale ha specificato che, quella mattina, ha controllato anche l' iPad di Robin Williams, all'interno del quale sono stati rinvenuti alcuni promemoria in merito ai suoi impegni; il browser internet del dispositivo era invece stato utilizzato per effettuare ricerche su due medicinali: il Lyrica e il Propanolo. Anche nel tablet, però, non è stata rinvenuto alcun elemento che indicasse il suicidio.

"L'attore -si legge nel verbale- è stato ritrovato con la spalla destra appoggiata contro l'armadio e la cintura che avea intorno al collo era stata fissata fra l'anta e l'armadio. Lo stato degli abiti che Williams aveva indosso, privi di tagli e perfettamente aderenti al corpo, combacia con la scena del suicidio per impiccagione".

Il responso finale, che chiude le indagini, è firmato dal capo dell'ufficio del coroner della contea del Marin (California), Keith Boyd e conferma le ipotisi iniziali: Robin Williams si è suicidato, impiccandosi con una cintura e morendo per asfissia.

I documenti ufficiali: Referto Autoptico - Esame tossicologico e del sangue - Esame neuropatologico - Rapporto investigativo - Risultato indagini 

(Fonti: documentazione originale inviata ad InfoOggi dall' ufficio del Coroner della Contea del Marin, California -- Foto di Robin Williams da www.europaquotidiano.it)

Alessia Malachiti, Elisa Signoretti, Elisa Lepone


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