Scomparso Ravi Shankar, il virtuoso del sitar

mercoledì 12 dicembre, 2012

SAN DIEGO, 12 DICEMBRE - La musica contemporanea perde un componente importante, un maestro in fatto di melodia, colui che ha composto soavi e dolci motivi con l’abilità delle mani e il pizzicare le corde di uno strumento così misterioso e singolare, il sitar.A novantadue anni viene a mancare Ravi Shankar, autore indiano conosciuto in tutto il mondo. Nato a Varanasi in una facoltosa famiglia brahmana, era sposato e aveva due figlie, che hanno seguito le sue orme, Anushka e la cantante Nora Jones, mai legalmente riconosciuta.

«L'ambasciatore culturale» dell'India, poiché così era conosciuto, è deceduto ieri sera dopo un delicato intervento al cuore a San Diego negli Stati Uniti. In tanti ne apprezzavano le doti nel panorama della musica internazionale, infatti le sue melodie hanno influenzato le composizioni dei Beatles, ispirato alcuni brani dei Rolling Stones fino ad arrivare al violinista classico Yehudi Menuhin.[MORE]

Ebbe soprattutto rilievo l’incontro con uno degli ex ragazzi di Liverpool, George Harrison, che suonò con lui nel concerto di beneficenza per il Bangladesh tenutosi il primo agosto del 1971 al Madison Square Garden di New York. Il primo ministro indiano, Manmohan Singh, triste della perdita del maestro, ha espresso il suo dispiacere definendolo «tesoro nazionale e un ambasciatore mondiale dell’eredità culturale dell’India. Si è chiusa un’era, la nazione si unisce a me per rendere omaggio al suo genio insuperabile, alla sua arte e alla sua umiltà».

La sua ultima apparizione sul palcoscenico risale all’anno scorso a Long Beach, in California, con la figlia Anushka. Doveroso ricordarlo con una delle sue più celebri affermazioni: «Quello che ho fatto, è stato solo far capire la musica. È stata la mia missione e sono molto felice di esserci riuscito».

(fonte: www.latimes.com)

Rosalba Capasso

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