Istruzione, ministro Fedeli: "Accorciare le scuole medie"
Cronaca Lazio

Istruzione, ministro Fedeli: "Accorciare le scuole medie"

sabato 2 settembre, 2017

 ROMA, 2 SETTEMBRE – Accorciare le scuole medie, riducendone la durata da tre a due anni, “in un’ottica di armonizzazione dei cicli di studio, senza creare scompensi”, è questa l’ultima proposta lanciata dal Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli per una possibile futura riforma del sistema scolastico.[MORE]

I tempi dell’attuale legislatura, per ammissione dello stesso titolare del dicastero, sono tuttavia tali da non consentire la pianificazione e realizzazione di un siffatto cambiamento. L’idea di Fedeli è dunque quella di "iniziare ad avere gli strumenti, per affrontare poi il tema al momento giusto”.

Se adottata, una simile riforma porterebbe ad un tendenziale allineamento della durata del ciclo di studi scolastico italiano con il resto dell’Europa. Nella grande maggioranza dei Paesi esteri, infatti, il percorso tra i banchi di scuola dei ragazzi dura un anno in meno rispetto a quello dei giovani della penisola.

In Francia, dopo 5 anni di scuola primaria (Ècole primaire) e quattro di secondaria (collège), gli studi terminano con tre anni di Liceo, per un totale di 12 anni, uno in meno dell’Italia. Anche in Spagna il ciclo di istruzione scolastica si conclude un anno prima, dopo sei di primaria, quattro di secondaria inferiore e due di superiore. Stessa durata del nostro Paese invece per la Germania, dove ai 4 anni di primaria e sei di secondaria inferiore seguono generalmente tre anni di scuola secondaria superiore.

Quanto alle finalità della possibile riforma, il Ministro ha dichiarato che “l’obiettivo è di portare il maggior numero di ragazze e ragazzi ad avere una formazione migliore, riducendo il gap tra Italia e resto dell’UE per numero di laureati, diplomati e di studenti che abbandonano le scuole”.

Ad ogni modo, Fedeli ha poi sottolineato come elemento centrale del dibattito sul'istruzione non debba essere tanto il cambiamento dell’ordinamento scolastico, quanto piuttosto l’acquisizione della consapevolezza che “l’Italia ha il sapere, l’innovazione e la ricerca come fattori primari nelle scelte che riguardano il Paese”.

E intanto lo stesso ministro ha annunciato ulteriori possibili novità più a breve termine: Erasmus nelle scuole secondarie e studio della lingua inglese in tutti i percorsi formativi. Per un'istruzione più moderna ed europea.

Paolo Fernandes

Foto: gds.it


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