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Tragedia a Orio al Serio: uomo muore risucchiato dal motore di un aereo. Ipotesi suicidio

Redazione
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Tragedia a Orio al Serio: uomo muore risucchiato dal motore di un aereo. Ipotesi suicidio
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Blocco ai voli per quasi due ore. L’uomo, inseguito dalla polizia, si sarebbe lanciato volontariamente contro il motore di un Airbus A319. Si indaga su come sia riuscito ad accedere alla pista.

Bergamo – Una tragedia sconvolgente si è consumata questa mattina all’aeroporto di Orio al Serio (Milano-Bergamo), dove un uomo è morto dopo essere stato risucchiato dal motore di un aereo in fase di push-back. L’episodio è avvenuto intorno alle 10:20, paralizzando temporaneamente l’attività dello scalo.

L’uomo non era un dipendente né un passeggero

Secondo le prime ricostruzioni, la vittima – un uomo di circa 35 anni – non risulta essere né un dipendente dell’aeroporto né un passeggero in partenza. Si sarebbe introdotto nell’area operativa dello scalo eludendo i controlli e, inseguito dalla polizia, avrebbe raggiunto un Airbus A319 della compagnia Volotea mentre il velivolo si stava preparando al decollo.

Un testimone racconta: "Abbiamo visto quest’uomo fuggire dagli steward. Si è avvicinato al motore destro, poi ha fatto il giro e si è diretto verso quello sinistro. È stato risucchiato". Il volo è stato annullato e i passeggeri sono rimasti bloccati a bordo per circa 50 minuti prima di essere fatti scendere.

Le dichiarazioni della Sacbo

Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto, ha comunicato che le operazioni di volo sono rimaste sospese dalle 10:20 alle 12:00 per "un inconveniente sulla via di rullaggio", precisando che sono in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine. Il traffico aereo è ripreso regolarmente a mezzogiorno.

L’esperto: “Il risucchio dei motori è letale”

Fabrizio S. Bovi, pilota ed esperto aeronautico, spiega: "I motori a turboventola sono estremamente potenti: anche a distanza di 10 metri possono risucchiare oggetti o persone. A un metro di distanza, la velocità dell’aria può superare i 150 km/h".

Il motore coinvolto è un turbofan, comune nei jet commerciali: "In casi estremi può risucchiare anche un carrello portacontainer", sottolinea Bovi, evidenziando la pericolosità dell’area airside, che è rigidamente interdetta ai non addetti.

Preoccupazioni sulla sicurezza aeroportuale

"La vera domanda è: come ha fatto questa persona a superare i controlli e accedere alla pista?", si chiede Bovi. Una preoccupazione condivisa anche dal professor Gregory Alegi, esperto di aviazione: "Con i protocolli attuali, è quasi impossibile per un non addetto entrare in quell’area. Questo è l’aspetto più inquietante dell’intera vicenda".

Alegi ha inoltre sottolineato l’assenza di protezioni sui motori degli aerei civili, rispetto a quelli militari, rendendo queste ventole estremamente pericolose: "Il ciclo di funzionamento di un motore a getto – aspira, comprime, accelera, espelle – può trasformarsi in una trappola letale".

Precedenti simili nel mondo

Il gesto, se confermato come suicidio, non sarebbe isolato. Almeno tre episodi simili si sono verificati di recente:

  • Giugno 2023, San Antonio (Texas): un dipendente aeroportuale di 27 anni si è gettato nel motore di un velivolo Delta.
  • Gennaio 2024, Salt Lake City (Utah): un passeggero con disturbi bipolari è stato risucchiato da un motore mentre tentava di raggiungere la pista.
  • Maggio 2024, Amsterdam (Schiphol): un dipendente KLM si è tolto la vita lanciandosi verso un Embraer 190 in fase di decollo.

Un altro caso, nel dicembre 2022 a Montgomery (Alabama), ha riguardato una dipendente aeroportuale di 34 anni, la cui morte è stata considerata un incidente.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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