3 miliardi in meno di fondi europei per Puglia e Basilicata

mercoledì 5 novembre, 2014

ROMA, 05 NOVEMBRE 2014 - Le tensioni tra Renzi e Juncker rischiano di influenzare l'invio dei fondi europei alle Regioni italiane. I fondi europei arrivano con un piano quinquennale, dopo che la commissione europea valuta i progetti presentati dalle singole realtà regionali. Se le Regioni hanno richiesto precedentemente dei fondi strutturali, prima di ottenere ulteriori contributi devono dimostrare di aver concluso i progetti già finanziati alla tornata precedente.

Le Regioni che sarebbero colpite da un eventuale taglio di fondi FSE sono: Puglia, Basilicata, Sicilia, Campania e Calabria. In queste zone sono concentrati circa 22 miliardi di Euro, smistati tra i vari piani di sviluppo (FSE, FERS, ecc.). Oltre ai fondi europei, c'è il cofinanziamento da parte dello Stato che, come annunciato da Delrio, sarà ridotto del 25%. Un taglio che diventa, per le Regioni sopra menzionate, di circa 11 miliardi di Euro. Al taglio di Delrio vanno aggiunti anche quei finanziamenti che non sono stati utilizzati.[MORE]

Infatti, il piano europeo 2007-2013 prevedeva che, per ottenere nuovi finanziamenti e portare avanti i progetti proposti all'Unione Europea, le Regioni avrebbero dovuto spendere il 62,5% di quanto ricevuto. Invece, le Regioni hanno potuto provvedere solo per il 62,2%. La media nazionale non sarebbe un gran problema, ma in alcune realtà (come quelle lucana e pugliese) si è speso il 68%, quando l'obiettivo prefissato era quasi dell'80%.

Per poter ottenere i nuovi finanziamenti, quindi, l'Unione Europea impone che si portino avanti i progetti promessi con i fondi dati nel piano precedente, altrimenti questo denaro dovrà ritornare alle casse europee con gli interessi. Le Regioni dovranno quindi fare presto con progetti inerenti alle richieste fatte all'Europa, per dimostrare di aver speso entro il tetto previsto. Altrimenti, ci penseranno nuovi tagli: il primo che aleggia è di tre miliardi di Euro tra Puglia e Basilicata, ma anche le altre Regioni non se la passano meglio.

(Foto vogliadiscrivere.it)

Annarita Faggioni

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