A Teramo un incontro sull'incontinenza e il prolasso genitale che affligono 5 milioni di Italiane
Salute Abruzzo

A Teramo un incontro sull'incontinenza e il prolasso genitale che affligono 5 milioni di Italiane

venerdì 10 giugno, 2011

Clinica Urologica Università dell’Aquila  Ospedale Civile Giuseppe Mazzini di Teramo - Unità di Urologia e Ginecologia 
 A TERAMO UN INCONTRO CON LE DONNE PER SCONFIGGERE L’INCONTINENZA URINARIA E IL PROLASSO UROGENITALE CONSEGUENZE DI GRAVIDANZE, PARTI E MENOPAUSA CHE AFFLIGGONO IN ITALIA CIRCA 5 MILIONI DI DONNE

Teramo 10 giugno 2011 - L’unita’ di urologia diretta dal professor Carlo Vicentini, direttore cattedra di urologia all’ università dell’ Aquila e l’unità di ginecologia diretta dalla dottoressa Anna Marcozzi [MORE]dell’ospedale civile Giuseppe Mazzini di Teramo tra i centri di eccellenza italiani per il trattamento risolutivo - con nuove metodiche di lifting urogenitale - dell’incontinenza urinaria e del prolasso urogenitale incontrano le cittadine di Teramo per sconfiggere le due patologie che affliggono in Italia circa 5 milioni di donne. A fare il punto sull'argomento è l’iniziativa promossa dall’ Ospedale Mazzini in collaborazione con la ASL di Teramo che organizza sabato 18 giungo 2011 alle ore 10,30 presso la Sala Polifunzionale Provinciale, via Comi, n 1 di Teramo un incontro con la popolazione femminile condotto dal professor Vicentini e dalla dottoressa Marcozzi.

“Moltissime donne” , precisano gli esperti, “subiscono questi disturbi per anni perché non sanno che esistono ora avanzati e risolutivi interventi di chirurgia mininvasiva che si effettuano a carico del Sistema Sanitario Italiano e cioè gratis per la paziente ”. “L’incontinenza urinaria e il prolasso urogenitale” dice il professor Carlo Vicentini, direttore cattedra di urologia università di Aquila e direttore unità operativa complessa di urologia, ospedale civile Giuseppe Mazzini di Teramo , “colpiscono in Italia circa 5 milioni di donne dai 35 anni in su e sono tra i problemi femminili più frequenti . Nonostante la diffusione di queste patologie che, con ansia, depressione, tendenza a isolarsi per il timore di improvvise fughe di urina ,e per il prolasso perdite vaginali e sanguinamenti , incidono pesantemente sulla qualità di vita sui rapporti sociali, l'intesa di coppia e la sessualità, solo una minoranza vincendo vergogna e imbarazzo si rivolge al medico mentre le altre si rassegnano ai pannoloni . L’incontinenza e il prolasso possono invece oggi essere risolti definitivamente con innovative tecniche chirurgiche mininvasive made in USA di lifting urogenitale approdate recentemente nel nostro Paese e già in uso al Mazzini di Teramo .

Le metodiche per l’incontinenza urinaria da sforzo “si chiamano Monarc e Miniarc e prevedono l'applicazione per via vaginale di sling - retine in polipropilene che poste sotto all'uretra risolvono il disturbo effettuando un vero e proprio restyling del pavimento pelvico . Le retine non agiscono solo da supporto ma intervengono nei processi di riparazione biologica ripristinando una sintesi di collageno la proteina che favorisce la cicatrizzazione ottimale dei tessuti. I vantaggi rispetto ai “vecchi” interventi invasivi, come la colposospensione che richiedeva un incisione addominale, anestesia generale, ricovero e convalescenza prolungati, , sono l’’efficacia dell’90%, la brevità degli interventi -circa 30- 40 minuti - che si effettuano in day hospital con anestesia locale o locoregionale e del recupero con un ritorno alle normali attività entro una settimana. L’incontinenza urinaria da sforzo nella donna, che si manifesta a seguito di un piccolo sforzo come un colpo di tosse, uno starnuto, il sollevamento di una borsa o un esercizio fisico, è causata principalmente dalle gravidanze e dal parto;le altre cause sono: menopausa , prolasso genitale, età, tosse cronica , fumo stipsi , attività pesanti e sportive ed esiti di chirurgia pelvica”.

“Il prolasso genitale , spiega la dottoressa Anna Marcozzi, direttore unità operativa complessa di ginecologia, ospedale Mazzini , Teramo , “consiste nell’abbassamento dalla sede naturale e talvolta fuori dall'introito vaginale di una o più strutture pelviche - utero , vescica e retto - e riguarda 3 donne su 10 dopo i 50 anni in su e spesso si associa all’incontinenza urinaria. Le cause del disturbo sono le stesse dell’incontinenza . Le nuove metodiche di lifting genitale per il prolasso si chiamano Apogee e Perigee e si basano sull’uso di retine – mesh in polipropilene che inserite attraverso la vagina sostituiscono il supporto originario danneggiato del pavimento pelvico (l’insieme di muscoli e legamenti che sostiene gli organi genitali) con un’efficacia del 90%. Rispetto agli interventi invasivi tradizionali associati all'isterectomia (asportazione dell’utero) che prevedono la ricostruzione del pavimento pelvico con le sue strutture fasciali preesistenti spesso indebolite e causa di recidive nel 20 – 30% dei casi (1 donna su 5 ripresenta il problema e deve sottoporsi ad un altro intervento) le nuove tecniche consentono di non asportare sempre l’utero quando questo è sano , presentano un basso rischio di recidive - 4% dei casi e si possono effettuare in anestesia spinale consentendo così una rapida ripresa”.

Presso l’ospedale G. Mazzini di Teramo e’ attivo anche il servizio di Riabilitazione perineale femminile primo approccio per l’ incontinenza urinaria e il prolasso genitale . La “ginnastica” del perineo”, spiegano gli esperti ,si basa su specifici esercizi di contrazione volontaria ripetuta dei muscoli del pavimento pelvico. Il trattamento riabilitativo che si avvale di 10- 20 sedute non pretende da solo di risolvere tutti i casi, ma associato a farmaci specifici e alla chirurgia consente di ottenere ottimi risultati”. “L’unità di urologia”, ricorda infine il professor Vicentini”, è anche l’unico centro in Abruzzo che effettua la neuro modulazione sacrale per le forme di incontinenza mista”.

“L’incontinenza urinaria e il prolasso genitale ”, concludono gli esperti , “continuano a rimanere patologie nascoste a causa di una scarsa informazione alle pazienti che possono invece risolvere definitivamente questi disturbi come dimostrano i risultati della nuova chirurgia mininvasiva e la donna può ritrovare la sua integrità fisica e soprattutto la sua femminilità”.

(notizia segnalata da Antonella Vignati Ferrari)


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