CAGLIARI, 12 DICEMBRE 2011 - Dopo l'incontro di Lunedì sera con il presidente del Consiglio Mario Monti, definito "deludente" dai segretari confederati, Cgil, Cisl e Uil hanno indetto uno sciopero di tre ore per protestare contro la manovra economica e finanziaria che secondo Susanna Camusso, segretario generale di Cgil, è «inefficace perché non affronta in maniera strutturale le cause del deficit, né pone le basi per ridurre realmente il debito, possiede caratteri antisindacali in quanto pretende di cancellare per legge uno strumento di regolazione generale dei diritti dei lavoratori come il Contratto Nazionale di lavoro».[MORE]
Anche l'isola ha risposto all'appello e un corteo di seimila persone si è ritrovato nella centralissima piazza del Carmine, davanti al Palazzo del Governo per poi dirigersi alla sede Rai Regionale dove è stato concretato un presidio. I sindacalisti hanno sottolineato l'iniquità e l'arbitrarietà di una manovra che pesa soprattutto sui redditi più bassi incidendo su lavoratori e pensionati.
E mentre i segretari generali hanno spiegato al Prefetto di Cagliari, Giovanni Battista Tuveri, il perchè dello sciopero i manifestanti urlavano la rabbia di chi si aspettava si un aumento delle imposte ma con un distinguo tra classi sociali, confidando in un governo composto anche da tenici e professori ovvero più "vicino" alla gente comune e più consapevole delle esigenze della società civile con cui ha condiviso tratti di strada, capisce i sacrifici di chi ogni mese si misura con il mutuo.
Rabbia affievolita dalla promessa strappata al rappresentante del Governo di trasmettere a palazzo Chigi una relazione sulle richieste dei sindacati relative alla manovra.
(foto da Cagliari.cgil.it)
Maria Assunta Casula
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