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Camerun: il dramma degli africani albini

Cecilia Andrea Bacci
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Camerun: il dramma degli africani albini
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YAOUNDE’, 10 OTTOBRE - Sperare in un futuro migliore costa caro alle persone albine dell’Africa. A parlare è Stephan Ebongue, giornalista camerunense fuggito dal paese d’origine per vitare di essere sacrificato in un rito propiziatorio e adesso in status di rifugiato politico. Domenica era il giorno delle elezioni in Camerun, giorno in cui per augurare si usa preparare una pozione con pelle, unghie e organi genitali di albini. Pratica diffusa sia in Camerun che in Tanzania.[MORE]

Nel passato di Ebongue anche un forte dolore familiare. Infatti il fratello “una volta è uscito e non è più tornato”. Nella famiglia Ebongue due dei quattro fratelli erano albini, ma il fratello di Stephan è stato rapito ed ucciso nel 1987. Albini considerati razza inferiore ma al contempo detentori di organi dai poteri terapeutici. Tra le tradizioni anche la voglia di placare la rabbia di Epassamoto, che si mostra facendo risvegliare il vulcano. Anche in questo caso la rabbia può essere placata solo dal sangue degli albini.

“È così che la notte diventa pericolosa” racconta il giornalista che è sfuggito dall’ultima eruzione del 2007, spostandosi su una nave di fortuna diretta a Genova. Adesso vive a Torino, insegna italiano agli stranieri e ora si vuole impegnare per aiutare gli albini nello studio. “Spero che si riesca a istituire una biblioteca per albini… non possiamo né lavorare alla luce del sole né studiare perché siamo ipovedenti”.

Cecilia Andrea Bacci


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Scritto da Cecilia Andrea Bacci

Giornalista di InfoOggi

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