Carceri, Clemenza e Dignità: la società è capace di condannare ma anche di capire
Politica Lazio

Carceri, Clemenza e Dignità: la società è capace di condannare ma anche di capire

lunedì 12 dicembre, 2011

Roma, 12-12-2011 - Carceri, Clemenza e Dignità: la società è capace di condannare ma anche di capire.
“In un discorso tenuto a Canicattì nel 1984, il magistrato Rosario Livatino, ebbe a dire che il giudice per poter essere accettato dalla società deve essere in grado di condannare ma anche di capire. Si tratta di una frase che apre degli spunti immensi di riflessione”. [MORE]

Lo dichiara in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di Clemenza e Dignità. “In particolare, - prosegue - quel capire, è proprio un sinonimo della socialità del diritto, del diritto come materia vivente, del diritto come uno scambio di informazioni, come una relazione anche tra persone.” “Il rischio di procedere in questo senso – rileva - potrebbe anche essere quello di allargare eccessivamente il concetto di norma giuridica e quindi di sfociare nella sociologia, ma certo è che nei rapporti umani e intersoggettivi, anche laddove non sussista magari una fattispecie contrattuale, tutti quanti noi facciamo comunque riferimento a delle precise norme di comportamento, tutti quanti noi, nei rapporti con gli altri, siamo chiamati a capire, e a volte proprio come se fossimo dei giudici, condanniamo coloro che ci turbano, coloro che offendono la nostra sensibilità, i nostri sentimenti, la nostra onorabilità.”

“Nel discorso di Livatino, il giudice dovrebbe essere in grado di condannare ma anche di capire, non perché – osserva - debba mostrarsi per forza buono, per poi farsi volere del bene dalla società o comunque per essere tollerato dalla stessa, ma proprio perché nel contesto sociale tutti quanti gli uomini sono dei giudici ed emettono dei giudizi, tutti gli uomini emettono delle condanne, delle manifestazioni di riprovazione per certi comportamenti, ma allo stesso tempo tutti gli uomini, nei limiti personali della loro cultura ed intelletto, si sforzano anche di capire, di comprendere le situazioni. E’ proprio nella sintonia tra il metro di giudizio umano e popolare e il metro di giudizio del giudice, che risiede l’accettazione della figura del giudice stesso.” “Quanto detto – continua - apparentemente sembra non avere particolari relazioni con il mondo delle carceri, ma in realtà ne ha moltissime.


Coloro che hanno delinquito, sono in particolar modo oggetto di una valutazione che è perlomeno morale da parte della società in generale. Inoltre, è proprio sulle carceri, che può verificarsi più facilmente la piena sintonia tra metro di giudizio popolare e quello del giudice: così come li ha condannati il giudice, anche la maggior parte di noi condannerebbe l’omicida oppure lo stupratore, così come ne ha tenuto conto il giudice, anche la maggior parte di noi, terrebbe conto dello stato di povertà e di indigenza, per esempio in un modesto furto di generi alimentari.”


“Ora, tuttavia, - sottolinea - sulla stessa materia delle carceri è in corso una grande tragedia, e mentre le sentenze dei giudici già sono state emesse, sarà proprio il giudizio dei cittadini che nel lungo periodo potrà influire nell’eventuale risoluzione del problema.” “Difatti, - aggiunge - se la politica è l’unica a possedere gli strumenti idonei per dirimere la questione, la stessa politica, tuttavia, fa fatica ad occuparsene per timore dello stesso giudizio della cittadinanza.” “La strada da percorrere – dice ancora Meloni - è pertanto quella di aiutare la politica nella sua naturale missione. Per fare questo, sarebbe sufficiente far conoscere adeguatamente la tragedia dei ristretti, perché il dissenso della cittadinanza venisse da sé.” “L’invito rivolto ai cittadini – conclude - è, pertanto, quello di comportarsi sulla tragedia delle carceri, ricalcando il modello di giudice del discorso di Livatino, e quindi, atteggiandosi come sempre e come farebbero naturalmente: capaci di condannare ma anche di capire.”


(notizia segnalata da movimento clemenza e dignità movimento clemenza e dignità)
Movimento Clemenza e Dignità
www.clemenza.it
[email protected]
Sede legale: Via Cassia 595/A, 00189 Roma.
 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Politica.