Cardiologia: confermata a due anni la parità di efficacia tra Tavi e chirurgia a cuore aperto
Salute Toscana

Cardiologia: confermata a due anni la parità di efficacia tra Tavi e chirurgia a cuore aperto

mercoledì 28 marzo, 2012

Milano, 28 marzo 2012 - Presentati al 61esimo congresso dell’American College of Cardiology (ACC) i dati a 2 anni dello studio Partner Coorte A, che confronta, in pazienti ad alto rischio, l’impianto transcatetere di valvola aortica (TAVI), effettuato con valvola Sapien di Edwards Lifesciences, con l’intervento cardiochirurgico tradizionale.

Pubblicati sul New England Journal of Medicine (NEJM), i risultati mostrano che, anche dopo 24 mesi dall’intervento, la mortalità attribuibile a qualunque causa è statisticamente identica tra le due procedure (33,9% per la TAVI contro 35% per la cardiochirurgia, rispettivamente). Questo risultato conferma quanto emerso dal confronto a 12 mesi, pubblicato sulla stesso NEJM lo scorso anno: nessuna differenza di risultato, 24,2% la mortalità per qualunque causa della TAVI, 26,8% quella dell’intervento tradizionale.[MORE]

Ciò ha portato gli autori a concludere come la TAVI sia da considerare una valida “alternativa all’intervento tradizionale a cuore aperto in pazienti ad alto rischio con stenosi aortica. I due trattamenti risultano simili per mortalità, riduzione nei sintomi cardiaci e miglioramento delle prestazioni emodinamiche della valvola”.

Lo studio PARTNER, condotto tra maggio 2007 e settembre 2009 su 699 pazienti con grave stenosi aortica sintomatica, giudicati da un team integrato cardiochirurgico e cardiologico ad alto rischio per la chirurgia tradizionale a cuore aperto, è il primo studio randomizzato, controllato, condotto sulla TAVI, e l’unico sinora che mostri risultati di follow-up su tutti i pazienti per almeno due anni.

Una seconda notazione importante degli autori riguarda un dubbio sollevato dai risultati dopo 12 mesi, che avevano evidenziato l’ipotesi che alla procedura TAVI potessero essere associati maggiori episodi di attacchi ischemici e ictus. Secondo i nuovi dati disponibili oggi, anche in questo caso non esiste alcuna differenza significativa nel rischio di questa conseguenza tra i pazienti TAVI e quelli operati con chirurgia standard.

Anche la valutazione, attualmente in corso, dei risultati dopo 36 mesi, mostra un andamento simile, per quanto concerne la mortalità.

“Osserviamo con piacere che cresce il numero di prove sull’efficacia nel tempo della valvola trascatetere Sapien, un’importante soluzione per pazienti ad alto rischio”, ha detto Michael A. Mussallem, CEO di Edwards Lifesciences. “In linea con gli studi precedenti, anche lo studio PARTNER ha dimostrato come, nonostante l’esito infausto, cui i pazienti con stenosi aortica grave sono destinati, la maggior parte non sia sottoposto a trattamenti chirurgici salvavita a causa dei rischi eccessivi per la loro età o condizione – ha proseguito. Questi risultati evidenziano la possibilità di un’alternativa terapeutica per loro.”

Anche i dati relativi a pazienti inoperabili, arruolati nella coorte B dello studio PARTNER, sono stati oggi pubblicati sul New England Journal of Medicine. Erano stati già presentati lo scorso Novembre 2011, in occasione del simposio TCT.
 


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