Catanzaro: il nascente museo all'aperto dell'associazione Karol Wojtyla acquisisce nuove opere
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Catanzaro: il nascente museo all'aperto dell'associazione Karol Wojtyla acquisisce nuove opere

martedì 28 gennaio, 2014

CATANZARO, 28 GENNAIO 2014 - Dopo “Aracne” di Luigi Verrino, nei giorni sorsi è stata inaugurata “Frammenti Ancestrali”. L’installazione murale di grandi dimensioni porta la firma di Rosa Spina. La signora della Fiber Art, siciliana d’origine e calabrese d’adozione, ha presentato alla stampa un lavoro in ferro battuto dai colori accesi. «A poche settimane dalla mia prossima esposizione a Washington- ha asserito la creativa- ho voluto cimentarmi con questa sfida affascinante. Per la prima volta ho applicato la mia tecnica al ferro di cantiere. Il lavoro è stato concepito appositamente per gli spazi all’aperto di questo nuovo museo. Combinando la tessitura e il colore ho voluto manifestare un segno d’affetto al mio Sud».

Ghislain Mayaud, professore all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, ha rintracciato nell’intervento artistico di Rosa Spina l’eco di Penelope. «La moglie di Ulisse- ha dichiarato il critico- tesseva di giorno e disfaceva di notte la sua tela. Non a caso la tecnica di Rosa Spina porta il nome di défilage. Miticamente è la donna che sfila, che si “defila”».  [MORE]

E, con la trama e l’ordito, ha qualcosa in comune anche Erminia Fioti, la prossima artista che donerà un’opera al museo della Karol Wojtyla. La creativa, selezionata quest’anno per la Biennale di Roma, ha spiegato ai presenti: «Il mio pseudonimo artistico, Phil Tes, richiama il soggetto del filo anche in modo onomatopeico. È un elemento che rappresenta l’unione, il legame. Lo prediligo spesso per i miei interventi pittorici e performativi».

L’organizzatrice dell’evento, la giornalista Teresa Lara Pugliese, ha rinvenuto nei creativi che si sono avvicinati alla Karol Wojtyla un elemento comune: la passione. La stessa ha asserito: «Luigi Verrino, Rosa Spina ed Erminia Fioti sono artisti innanzitutto nella loro insaziabile voglia di esprimersi. In questa terra sono dei valorosi. Fissando “Frammenti ancestrali” mi viene spontaneo pensare che qualsiasi cosa accadrà, le loro sorti s’intrecceranno sempre a quelle dell’arte».

L’ideatore dello spazio espositivo, Arcangelo Pugliese, ha rivisto nell’opera di Rosa Spina l’eredità di una sapienza antica. «Rosa è discendente delle donne meridionali- ha affermato Pugliese- che ricavavano fibra da tessere dalla ginestra. I filamenti che ella ordisce sono sinonimo di legami, relazioni da stringere. “Frammenti ancestrali” è l’invito ad aprirsi, in questa società sempre più multietnica, la cui eterogeneità è rappresentata nell’opera dalle tante sfumature di colore utilizzate».

Al termine dell’inaugurazione, che ha visto la presenza di artisti e critici d’arte, Arcangelo Pugliese ha consegnato a Rosa Spina il premio “Incontri d’autore”. Il riconoscimento, promosso dall’Associazione Karol Wojtyla, viene assegnato a quegli artisti che, nel tempo, contribuiranno alla creazione di un nuovo museo all’aperto in Calabria. Il premio è costituito da una pregevole opera scultorea del Maestro Michele Zappino, nativo di Zungri e docente alla prestigiosa Accademia di Belle Arti di Brera.


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