Commissario Ue Dombrovskis: ok riforme Italia, ma sforzo continui
Economia Lazio

Commissario Ue Dombrovskis: ok riforme Italia, ma sforzo continui

giovedì 28 aprile, 2016

ROMA, 28 APRILE 2016 - Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, al termine dell'incontro con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nell'ambito del semestre europeo, ha dichiarato: «L'Europa accoglie le riforme dell'Italia come un fatto importante, ma è anche importante che l'Italia continui con politiche ambiziose e rispetti l'agenda. Lo sforzo del governo deve continuare». Dombrovskis ha poi sottolineato che «l'Italia è un po' sopra la media Ue per quanto riguarda il rispetto delle raccomandazioni della Commissione europea». [MORE]

La Commissione europea nutre «alcune preoccupazioni» sui conti pubblici dell'Italia. «Il deficit –ha proseguito il vicepresidente - è in una traiettoria di calo, certificato anche da Eurostat. Ma ci sono alcune deviazioni sia sul percorso di riduzione del disavanzo strutturale, sia sulla regola del debito». «In ogni caso a questo stadio è prematuro trarre conclusioni», ha precisato Dombrovskis, ricordando che l'Ue formalizzerà i suoi giudizi solo il mese prossimo.

In merito all'incontro con Padoan il vicepresidente ha parlato di un vertice «molto produttivo». «La Commissione – ha detto- sta lavorando con i vari paesi per discutere le performance economiche e di come gestire i bilanci. Quanto alla performance dell'Italia la ripresa economica continua piuttosto sommessa».

In occasione del giudizio sui conti, Dombrovskis ha garantito che «la commissione ha considerato il problema e le conseguenze dell'aumento delle spese per i rifugiati» rispetto all'anno precedente e per quanto riguarda la spese per la sicurezza, «capisce qual è il problema che dobbiamo affrontare perché il Patto di Stabilità non ci permette di escludere la questione». «In ogni caso – ha concluso - quest'anno se viene accordata tutta la flessibilità richiesta, e la decisione non è ancora stata presa, l'Italia avrà un limite dello 0,75% del Pil: questo sarà il tetto sulla flessibilità».

[foto:huffingtonpost.it]

Antonella Sica


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