Coronavirus. ArpaLazio e L’Università di Tor Vergata, metodo per valutare mascherine chirurgiche
Salute Lazio Roma

Coronavirus. ArpaLazio e L’Università di Tor Vergata, metodo per valutare mascherine chirurgiche

sabato 28 marzo, 2020

Dai laboratori la sperimentazione di un metodo di prova per valutare in maniera fisica l’efficacia e contrastare l’emergenza
ROMA, 28 MAR - L’Arpa Lazio e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” hanno da alcuni anni una collaborazione che riguarda le tecniche analitiche innovative in campo ambientale, ed in questa fase di emergenza particolare hanno collaborato per valutare l’efficacia delle mascherine, quali DPI, dispositivi di protezione individuale.

In questa fase di emergenza e di notevole richiesta da parte della popolazione a rischio di infezione, l’Università ha reperito mascherine chirurgiche prodotte in stabilimenti industriali nazionali riconvertiti, poichè proprio per l’immediata necessità tali dispositivi non dispongono delle certificazioni di legge e necessitano quindi di test prima dell’utilizzo.

Ma in cosa consistono questi test?

Già in altre regioni si è andati incontro ad una situazione analoga e istituti di ricerca e universitari hanno approntato test per valutare in maniera fisica l’efficacia delle mascherine chirurgiche misurando la percentuale di particelle di aerosol che oltrepassano i DPI (Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” dell’Università di Firenze, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano).

In dettaglio, nel laboratorio chimico ambientale di Roma dell’ArpaLazio è stata valutata la capacità filtrante utilizzando la mascherina come parete filtrante tra una camera aperta riempita con aerosol ed una camera chiusa collegata alla pompa da vuoto per simulare l’atto respiratorio. Le mascherine sono state testate valutando il passaggio di aerosol sia nel senso dell’aspirazione che nel senso dell’espirazione. Le condizioni di analisi sono state scelte in maniera da simulare l’azione protettiva del DPI in una atmosfera fortemente contaminata da particelle di aerosol.

Perché sono così importanti questi test?

Perchè, proprio per l’emergenza che stiamo vivendo, molte imprese hanno convertito la loro produzione in mascherine. Tuttavia le aziende che intendono

produrre, importare e immettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale potranno farlo in deroga alle vigenti norme. (Per approfondire clicca QUI )

L’articolo 15 del Decreto n. 18 del 17 marzo 2020 prevede infatti questa possibilità purchè sia garantito il rispetto di specifici requisiti di sicurezza.

La prassi amministrativa

La prassi consiste nell’inviare all’Istituto Superiore di Sanità e all’INAIL un’autocertificazione in cui si dichiara quali sono le caratteristiche tecniche delle mascherine e che le stesse rispettano tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa.

Entro 3 giorni dall’invio dell’autocertificazione, è obbligo trasmettere all’Istituto Superiore di Sanità e all’INAIL ogni elemento utile alla validazione delle mascherine. Infine bisogna attendere la convalida da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’INAIL che arriva entro 3 giorni dalla ricezione del materiale.

Per maggiori info:


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