Emergenza Coronavirus. Giuseppe Conte, accelerare il varo del piano nazionale per la "fase 2"
Economia Lazio Roma

Emergenza Coronavirus. Giuseppe Conte, accelerare il varo del piano nazionale per la "fase 2"

domenica 19 aprile, 2020

ROMA, 19 APR - Accelerare il varo del piano nazionale per la "fase 2" di "convivenza" con il Coronavirus, per frenare l'agitazione delle Regioni e permettere ad aziende e cittadini di prepararsi alla graduale ripartenza. 

A questo lavora il premier Giuseppe Conte, insieme ai ministri, alla task force e al comitato tecnico scientifico. Vittorio Colao punta a consegnare già a metà settimana al governo la sua relazione, che avrà al centro attività produttive e trasporti. Già mercoledì quel documento potrebbe essere discusso nella cabina di regia con le Regioni e i Comuni. 

Per avere già in settimana - o all'inizio della successiva - le linee guida per le riaperture. Conte prova a placare aspettative e pressioni sottolineando che si lavora in vista del 5 maggio. Più fonti di governo dicono stia tramontando anche l'idea di sbloccare alcuni settori, come la moda e l'edilizia, il 27 aprile: se qualcuno, come Gucci, riapre, è sulla base di accordi con i sindacati e dopo richiesta ai prefetti nell'ambito dei settori consentiti. 

Ma gli enti locali continuano a spingere in questa direzione e non escludono di strappare qualche concessione, anche prima che il 4 maggio parta il piano nazionale. "Nulla accadrà prima del 25 aprile, poi vedremo", dice Giovanni Toti. E Massimiliano Fedriga chiede di agire prima, perché altrimenti il rischio - denuncia - è che "alcune aziende, soprattutto quelle esposte all'export, a maggio non riaprano" perché falliscono. Frenano però gli scienziati: "È assolutamente troppo presto per iniziare la fase 2: i numeri, soprattutto in alcune Regioni, sono ancora pieni di una fase 1 che deve ancora finire", dice Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, cui la Lega chiede le dimissioni dopo un tweet - poi cancellato - contro Donald Trump. 

E' infiammato il dibattito anche sull'idea, prevalente nel governo, di mantenere anche a maggio limitazioni agli spostamenti tra Regioni. Luca Zaia, con riferimento alla chiusura dei confini minacciata da Vincenzo De Luca, afferma: "Non è Nord contro Sud, è Sud contro Nord". La logica del governo è evitare che si riaccendano focolai di contagio o che arrivino in Regioni finora risparmiate. 

Perciò, spiega il ministro Francesco Boccia, nel piano del governo sarà alle Regioni l'autonomia da loro invocata ma solo come possibilità di introdurre misure più restrittive, non per allentare i divieti. L'importante, sollecita Nicola Zingaretti, è dare "presto" delle linee guida chiare "su "come" riaprire per permettere alle Regioni di dare a famiglie e imprese certezze". 

La discussione del governo potrebbe aprirsi già nel Cdm convocato per il rinvio delle amministrative: la finestra per le regionali, su cui è forte il pressing dei governatori del Nord, dovrebbe andare dal 12 luglio al 1 novembre. Quanto alle riaperture, il faro resta la tenuta dei presidi sanitari. Conte lo ha spiegato agli enti locali: la priorità è "implementare i Covid hospital, l'assistenza territoriale" e accelerare sull'App per tracciare i contagiati. In questo senso potrebbe essere decisa una ripartenza rallentata per i territori che sono più indietro. 

L'altro grande problema, su cui prosegue anche in giornata il lavoro della task force, è quello dei trasporti: si studiano numeri limitati, posti distanziati, obbligo di mascherine, misurazione della febbre in metropolitana, e anche orari degli uffici prolungati, per evitare l'ora di punta. Ma poiché potrebbe non bastare, sarà ancora più incentivato l'uso dello smart working. 

Sul tema Conte si confronterà con le parti sociali, che potrebbe vedere a inizio settimana, anche per provare a "rafforzare" i protocolli di sicurezza sul lavoro elaborati a marzo. La ripartenza dovrebbe comunque riguardare tutte le attività produttive, con l'eccezione almeno all'inizio di bar, ristoranti, negozi di parrucchiere e ovviamente discoteche, teatri, cinema. Anche per gli spostamenti individuali la fine del lockdown sarà più lenta. E potrebbe essere per fasce d'età, con maggiori cautele per le persone più anziane".



Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Economia.