Farnesina, impasse sul ministro: i dubbi di Napolitano sulle proposte di Renzi
Politica Lazio

Farnesina, impasse sul ministro: i dubbi di Napolitano sulle proposte di Renzi

venerdì 31 ottobre, 2014

ROMA, 31 OTTOBRE 2014 - Ancora un nulla di fatto. Ieri, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è salito al Colle per presentare al Capo dello Stato la rosa di nomi sui papabili successori di Federica Mogherini al ministero degli Esteri.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed il premier Renzi si sono confrontati per più di un’ora soprattutto sui nomi di Marina Sereni, Elisabetta Belloni, Lia Quartapelle e Marta Dassù. Opzioni che non hanno sciolto i dubbi del presidente Napolitano, il quale ha deciso di optare per un’ulteriore riflessione. «Il colloquio – si legge nel comunicato del Quirinale – è servito ad un giro di orizzonte sui temi dell’agenda del governo e dell’attività politico-parlamentare. Tra questi ultimi, la legge elettorale e il completamento della composizione di Corte Costituzionale e Csm. C’è stato – si continua a leggere – un primo scambio di opinioni sulla nomina del prossimo ministro degli Esteri».

Tuttavia i tempi impongono una scelta a breve, soprattutto considerato che da ieri la Farnesina è di fatto senza guida. L’ex ministro Mogherini, che andrà a ricoprire a Bruxelles l’incarico di Alto commissario per la politica estera dell’Unione Europea, ha infatti presentato le proprie dimissioni da parlamentare.[MORE]

Nel congedarsi dalla Camera la futura “Lady Pesc” ha affermato: «Il mio non è un addio ma un arrivederci. È stato un onore servire il mio Paese – ha detto l’ex ministro – sono stati sei anni difficili, di crisi economica drammatica, di crisi internazionali talvolta sfociate in conflitti. Anni in cui abbiamo avuto passaggi istituzionali dolorosi, come la rielezione del presidente della Repubblica che è stata una delle pagine più sofferte ma anche belle per il rispetto delle istituzioni che ci ha insegnato il presidente. E lo vorrei ringraziare per la sua forza e saggezza e anche personalmente per l’esempio e il conforto che ha rappresentato per me. Inoltre la Mogherini ha voluto precisare come: «l'Ue non è Bruxelles, ma ogni singolo cittadino dei 28 Paesi: siamo tutti noi e sono convinta che troverò in questo Parlamento un convinto compagno di strada».

(Immagine da ibtimes.com)

Giovanni Maria Elia

 


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