Festival di Cannes: Italia a mani vuote e palma all'invisibile Malick
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Festival di Cannes: Italia a mani vuote e palma all'invisibile Malick

lunedì 23 maggio, 2011

CANNES, 23 MAGGIO - Quest’anno a portare a casa la Palma d’oro del festival di Cannes è stato, senza smentire la sua ritrosa personalità, Terrence Malick. Infatti il regista vincitore non si è presentato alla premiazione del suo film in concorso “The tree of life” lasciando tutti a bocca aperta. Già da tempo però il noto personaggio aveva deciso di non comparire davanti ai riflettori: una scelta radicale e in parte prevedibile contro la società dell’apparire, che Malick ha voluto rispettare anche in quest’occasione. [MORE]


I suoi produttori hanno detto di lui “è un uomo timido, pieno di umiltà, incapace di vivere le celebrità, preferisce che siano le sue opere a parlare per lui”. Il successo di Malick ha abbracciato in pieno (ma non senza polemiche) la giuria presieduta da Robet De Niro che ha detto durante la conferenza stampa “non voglio entrare troppo nello specifico, ma fin dall’inizio il film è sembrato avere la tensione giusta che lo rendeva perfetto per la Palma d’oro”.


Anche il pubblico ha accolto con grande gioia la proclamazione del vincitore nonostante il film sul nostro male di vivere “Habemus papam” abbia riscosso molte critiche positive posizionandosi in testa alle classifiche popolari di gradimento. Così l’Italia, nonostante i consensi a favore di Nanni Moretti, è tornata a mini vuote da questa sessantaquattresima edizione del festival. Il premio della giuria è andato alla regista di Polisse, Maiwenn, che non ha nascosto una certa emozione mentre ricordava “la Brigata dei minori mi ha permesso di conoscere da vicino il dolore e le miserie umane”.


In ogni caso si è trattato di decisioni non facili di prendere. “Essere in giuria è stata un’esperienza civile. Non ci sono stati litigi, abbiamo passato bellissime giornate insieme e siamo anche diventati amici”. Sono state queste le parole di Robert De Niro che non ha nascosto una certa discordanza tra i giurati. Quest’anno dunque, la vittoria è toccata ad un film filosofico che pone in primo piano la discrasia tra bene e male e il senso del nostro esistere.


Palma d’oro: “The tree of life” di Terrence Malick, miglior attore: Vince Jean Dujardin protagonista di “The artist” di M. Hazanavicius, miglior regista Nicolas Winding Refn per il film “Drive”, premio giuria “ Polisse” di M. Le Besco, miglior attrice Kirsten Dunst per il film “Melancholia”, gran premio giuria “Once upon in Anatolia” di Ceylan e “Gamin au velo” dei Dardenn ex aequo”.

 

Roberta Lamaddalena


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