Giro di vite contro l'illegalità in Arabia Saudita. Arrestati decine di principi ed ex ministri
Estero Campania

Giro di vite contro l'illegalità in Arabia Saudita. Arrestati decine di principi ed ex ministri

domenica 5 novembre, 2017

RIAD, 5 NOVEMBRE – Serie di arresti eccellenti in Arabia Saudita: 11 principi, membri della sterminata famiglia reale, il noto miliardario Al-Waleed bin Talal, sono stati arrestati con l'accusa di corruzione, e altre decine di ministri ed ex ministri sono stati messi dietro le sbarre, in un'operazione decisa dal giovane principe saudita alla guida di Riad, Mohammed bin Salman (conosciuto come Mbs) che ha avviato un giro di vite contro l'illegalità senza guardare in faccia a nessuno, inclusi i suoi parenti, forse quelli scomodi.[MORE]

A dare la notizia la rete saudita Al Arabiya citando fonti anonime, che su Twitter ha chiarito come i quattro ministri in carica sono stati immediatamente sostituiti.

Nelle maglie della retata è finito, questa mattina, anche uno dei più facoltosi e importanti uomini d'affari sauditi, il miliardario Alwaleed bin Talal. La sua società di investimento, la Kingdom Holding, possiede tra l'altro partecipazioni nell'impero mediadico News Corp di Rupert Murdoch e in Twitter. La notizia ha fatto affondare le quotazioni della compagnia, che ha lasciato sul terreno quasi il 10%, e anche l'indice guida della Borsa saudita.

L'ordinanza regale spiega che il comitato è stato creato «a causa delle tendenza di alcune persone all'abuso, mettendo il loro interesse personale al di sopra di quello pubblico, e distraendo fondi pubblici».

Il 32enne erede al trono è considerato di fatto il reggente dell'Arabia Saudita - guidata ancora dal padre 81enne re Salman - perché controlla le leve del potere dalla Difesa all'Economia con il suo piano "Vision 2030",che punta a diversificare l’economia del regno, in gran parte dipendente dalle esportazioni di petrolio.

A settembre la commissione aveva arrestato una ventina di persone, inclusi influenti religiosi del clero wahabita (l'interpretazione più rigorosa ed intransigente dell'Islam sunnita) contrari alla politica estera di Mohamed bin Salman, segnata dalla rottura delle relazioni con il Qatar, così come alle sue riforme politiche, inclusi l'annunciata privatizzazione del 5% del colosso petrolifero Aramco e il taglio dei sussidi di Stato.

Ora questa nuova serie di arresti, tanto più clamorosa per il rango e il peso politico delle persone finite in carcere. Uno sviluppo che fa pensare che Mohamed bin Salman sia sul punto di salire al trono e voglia liberarsi di ogni possibile intralcio.

Fonte immagine: aolcdn.com

Alessia Panariello


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