Golpe Turchia: UE ed USA contro Erdogan. Gentiloni: "No alle vendette"
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Golpe Turchia: UE ed USA contro Erdogan. Gentiloni: "No alle vendette"

lunedì 18 luglio, 2016

ANKARA - Il fallito colpo di stato in Turchia ha suscinato reazioni politiche contrastanti a tutte le latitudini. Sebbene la sconfitta dei militari golpisti sia stata vista ìn maniera positiva da tutta la comunità internazionale, i risvolti successivi della situazione turca, con le enormi onde di arresti in questi giorni e forti dichiarazioni da parte del governo di Erdogan hanno ribaltato la linea diplomatica internazionale, che ora avverte Ankara e la ammonisce per i suoi comportamenti estremi.

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Le prime dichiarazioni europee nei confronti della Turchia hanno visto un forte ammonimento da parte delle istituzioni alla luce degli ultimi avvenimenti dopo il fallimento del colpo di stato. La soddisfazione della difesa di un governo democraticamente eletto dal popolo si è fatta da parte dopo le dichiarazioni di Erdogan e del premier turco Binali Yildirim riguardo la possibile introduzione della pena di morte. Il portavoce della cancelleria tedesca, Steffen Seibert, ha dichiarato che la reintroduzione della pena di morte da parte della Turchia bloccherebbe le trattative per l'ingresso del Paese nell'Unione Europea. Dello stesso avviso le dichiarazioni di Federica Mogherini, alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, la quale sottolinea che: "Nessun Paese può diventare membro dell'Unione se introduce la pena di morte." In secondo luogo ricorda come: "La Turchia sia un importante membro del Consiglio d'Europa, e per tale motivo è legata alla Convenzione dei diritti dell'uomo che è molto chiara sulla pena di morte".

Davanti alle azioni intraprese dal governo turco, l'Unione Europea e gli Stati Uniti d'America pretendono che la Turchia "rispetti la democrazia, le libertà fondamentali e lo stato di diritto". Il portavoce Steffen Seibert della cancelliera Angela Merkel ha dichiarato: "Abbiamo visto nelle prime ore dopo il fallimento del golpe scene raccapriccianti di arbitrio e di vendetta contro i soldati in mezzo alla strada. Un simile fatto è inaccettabile". Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è intervenuto sull'argomento, augurandosi che la Turchia non faccia ricorso alla vendetta. "Gli arresti dei giudici sanno di epurazione", ha ribadito.

Se sul fronte continentale le tensioni diplomatiche appaiono forti, i rapporti con gli Stati Uniti sono al contempo freddi. Hanno pesato le dichiarazioni del 15 Luglio del ministro del Lavoro Süleyman Soylu, il quale imputava l'organizzazione del colpo di stato agli Stati Uniti, rei di ospitare il maggior nemico politico di Erdogan Fethullah Gülen, rifugiato politico in Florida. Il vicepresidente americano John Kerry ha risposto alle accuse negando ogni coinvolgimento del governo statunitense nell'organizzazione del golpe.''E' irresponsabile accusare un coinvolgimento americano'' dichiara. "I sospetti sugli USA sono falsi e danneggiano i rapporti" ha ribadito Kerry. La Turchia, convinta del coinvolgimento di Gulen, ha richiesto l'estradizione dello stesso agli Stati Uniti, i quali hanno chiesto tangibili prove del suo coinvolgimento. 

Leonardo Cristiano

immagine da: flickr.com/photos/statephotos/ U.S. Department of State


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