La chiesa cattolica tedesca blocca la ricerca sui preti pedofili
BERLINO, 9 GENNAIO 2013 - La notizia sconcerta, e lascia perplessi e turbati, ma purtroppo è la veridicità dei fatti secondo il quotidiano Süddeutsche Zeitung. La Conferenza Episcopale tedesca ha deciso di mettere fine, o giusto “per utilizzare un eufemismo”, congelare le ricerche che vedevano imputati diversi sacerdoti pedofili in differenti diocesi sparse per la Germania dal 1945 al 2010.
A questa lunga indagine ci lavorava dal 2011 l’Istituto per la ricerca criminologica della Bassa Sassonia, che si è visto tagliare i fondi e recedere dal contratto la parte ecclesiastica, con alibi poco probatori. Secondo quanto dichiarato dal vescovo Stephan Ackermann, delegato della Conferenza episcopale in materia di abusi, «il rapporto di fiducia col direttore del centro, Christian Pfeiffer, si era guastato. Proseguiremo l’indagine con un altro partner».[MORE]
Ma l’istituto con a vertice Pfeiffer non ci sta, e subito passa al contrattacco accusando davanti alle telecamere dell’emittente nazionale ZDF l’intera congregazione ecclesiastica di censura. « Lo studio è fallito a causa della volontà della Chiesa di censurarlo». «Tutto quanto doveva essere sottoposto ad approvazione».
Inoltre lo stesso professore ha definito questo comportamento «incompatibile con la libertà della ricerca scientifica», aggiungendo di sapere con certezza che parecchie diocesi abbiano portato al macero documenti riguardanti gli abusi compiuti da diversi preti pedofili.
Termina la sua lunga intervista dichiarando:«Eravamo partiti bene, ma all’improvviso sono emerse resistenze dall’arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Evidentemente, alcuni non vogliono che i casi vengano chiariti perché temono di danneggiare la Chiesa ».
Che dire, senza parole.
(fonte: www.ilquotidianoitaliano.it)
Rosalba Capasso
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