Liberalizzazioni ferme. La denuncia dell'Antitrust
Economia Lazio

Liberalizzazioni ferme. La denuncia dell'Antitrust

martedì 21 giugno, 2011

ROMA, 21 GIUGNO - "Nell'ultimo periodo il processo riformatore si è arrestato e le liberalizzazioni sono scivolate via dalle priorità dell'agenda politica". Sono le parole di denuncia lanciate dal presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, nel suo discorso di presentazione della relazione annuale tenuto oggi nella Sala della Lupa di Montecitorio.[MORE]

“L'Antitrust - ha aggiunto Catricalà – deve affermare a chiare lettere che senza concorrenza è a rischio la vitalità già compromessa del sistema economico. Troppo spesso le nostre richieste di intervento legislativo vengono ignorate, come e' accaduto in sei anni di applicazione della legge sul conflitto di interessi''. Tra i settori economici maggiormente danneggiati dall'assenza di liberalizzazioni e dalla mancanza di concorrenza rientrano le ferrovie, la gestione delle autostrade, gli aeroporti, le banche e le assicurazioni, “settori sui quali è prioritario introdurre assetti di mercato realmente competitivi che possano agevolare la ripresa della crescita".

A Ferrovie, l'Autorità ha contestato un presunto abuso di posizione dominante, mentre due abusi sono stati contestati rispettivamente a Poste e Telecom. Il settore delle assicurazioni rivela una particolare disparità tra le diverse aree del paese. Nel Sud, denuncia l'Autority, i premi per le RC Auto risultano più elevati fino al 20% rispetto alle altre regioni italiane. Su scala nazionale, invece, l'aumento nell'ultimo anno è stato pari al 25%, dovuto in larga parte all'inefficienza delle compagnie assicurative, inclini a scaricare i maggiori costi sui clienti.

Catricalà è intervenuto anche sugli scenari che potrebbero aprirsi in seguito alla vittoria dei sì nei recenti referendum. In particolar modo il presidente dell'Antitrust si è riferito ai quesiti relativi alla privatizzazione dell'acqua, lanciando un monito alle amministrazioni politiche locali. "Il referendum sulla privatizzazione del servizio idrico – ha dichiarato - ha portato via con sé anche la liberalizzazione degli altri servizi pubblici locali, l'unica riforma pro mercato della legislatura”. I risultati dei referendum, ammonisce Catricalà, non possono essere interpretati “come una legittimazione del potere politico locale a occupare definitivamente con le aziende municipalizzate tutte le aree economiche”. (in foto: Antonio Catricalà)

Serena Casu

 


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