Lotta all'evasione fiscale gli italiani devono dire addio alla bella vita
MILANO, 13 GENNAIO - Centinaia sono gli italiani che a partire da Marzo 2011 dovranno iniziare a fare i conti con la triste realtà di tutti giorni. Verrà infatti attuata, dopo anni ed anni di false dichiarazioni ai danni dello Stato e degli onesti cittadini, la prima rivoluzione per quanto riguarda la lotta all'evasione fiscale.
Si fa riferimento al cosiddetto redditometro, introdotto con la manovra correttiva 2010 (L. n. 122/2010).
La speranza del Governo è quella di recuperare, con tale azione, circa 470 milioni di Euro entro il 2011.[MORE]
ll redditometro è il semplice strumento, utilizzato dai verificatori fiscali dell’Amministrazione finanziaria per determinare il reddito attribuibile a una persona fisica. La disponibilità di alcuni beni e servizi, come autoveicoli, residenze, servizi di collaboratori familiari, assicurazioni, imbarcazioni, cavalli e aerei, è indice di ricchezza e di conseguenza di capacità contributiva.
Calcolare il reddito presunto, è molto semplice e non deve affatto spaventare gli onesti cittadini.
La procedura, prevede i seguenti punti:
* l’individuazione dell’importo di reddito da attribuire a ogni bene o servizio indice di ricchezza e la moltiplicazione per il relativo coefficiente previsto dalle Tabelle ministeriali (l’ultimo aggiornamento è contenuto nel Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate);
* l’applicazione di riduzioni dovute a:
- una ridotta disponibilità temporale del bene o servizio: in questo caso l’importo va rapportato ai mesi di effettiva disponibilità;
- una disponibilità del bene in comune con altri soggetti diversi dai familiari a carico: in questo caso l’importo va ridotto della percentuale di partecipazione alle spese da parte dei terzi;
- l’utilizzo del bene per l’attività di impresa o di lavoro autonomo;
* la sommatoria degli importi calcolati per ciascun bene o servizio indice di ricchezza considerando il primo importo al 100%, il secondo importo al 60%, il terzo importo al 50%, il quarto importo al 40%, e tutti i successivi importi al 20%. A questo punto la somma ottenuta rappresenta il reddito complessivo netto presunto.
* l’aggiunta al reddito complessivo netto presunto di un importo pari al 20% degli incrementi patrimoniali (acquisti a titolo oneroso di beni inclusi negli indici di ricchezza e di beni esclusi da tali indici) verificatisi nell’anno oggetto di verifica e nei quattro precedenti.
Il contribuente sottoposto a verifica può tuttavia dimostrare che il maggior reddito determinato con il redditometro è costituito, in tutto o in parte, da cessioni patrimoniali oppure da redditi esenti, redditi soggetti a ritenuta a titolo d’imposta, redditi soggetti a tassazione separata o da redditi prodotti da altri soggetti del nucleo familiare.
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