Migranti, Zaia: "No ad ulteriori sforzi"
Politica Lazio

Migranti, Zaia: "No ad ulteriori sforzi"

venerdì 1 settembre, 2017

 ROMA, 1 SETTEMBRE – Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha chiuso nuovamente la porta ad un ulteriore sforzo nell’accoglienza dei migranti. “Anche Matteo Renzi ha detto aiutiamoli a casa loro, si tratta di farlo davvero” ha infatti dichiarato il governatore, sottolineando l’esigenza di creare dei centri di accoglienza nel nord dell’Africa.[MORE]

Preso atto dell’impossibilità di arrestare i flussi migratori, la ricetta di Zaia è dunque di istituire tali centri non soltanto in Libia, ma anche in Marocco, Tunisia ed Egitto, e di attrezzarli per ospitare e fornire le prime cure ai migranti soccorsi in mare. Il governatore ha inoltre proposto anche l’invio di medici dall’Europa al nord Africa.

Il passo successivo sarebbe invece la creazione di corridoi umanitari per i profughi. I richiedenti asilo avrebbero dunque una sorta di corsia preferenziale, in seguito alle procedure di identificazione, per poter conseguire lo status di rifugiato (o affine) ed essere autorizzati ad entrare nel Paese.

Zaia ha poi sottolineato come non sia possibile che l’Italia “si faccia carico da sola” dell’accoglienza, ritenendo che neppure alle regioni possa chiedersi un ulteriore sforzo: “non ne faccio un problema di non collaborazione perché siamo all’opposizione, ma chi ce lo chiede non ha coscienza di ciò che succede sul territorio” ha concluso il presidente.

E intanto, dopo il botta e risposta interno al governo tra Minniti ed Orlando, con il primo che ha parlato di rischio per la tenuta democratica davanti alle problematiche di gestione dell’ondata migratoria, ed il secondo che invece ha sottolineato l’esiguità del numero di migranti rispetto alla popolazione, tale da escludere la sussistenza di un tale pericolo, sul punto è intervenuto anche Boccia, esponente della minoranza PD.

“Non c’è emergenza democratica, e se ci fosse stata non sarebbe scomparsa in poco tempo” ha affermato il dem, sottolineando poi come entrambi i ministri siano “figli dello stesso partito, e non possano dunque concepire due strategie diverse sull’immigrazione”. In chiusura, Boccia ha ammonito sull’utilizzo della frase “aiutiamoli a casa loro” definendola sbagliata e “da lasciare a Salvini, che dice cose peggiori della destra Xenofoba”.

Paolo Fernandes

Foto: corrierequotidiano.it


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