Milano, il cardinale Scola: «Immigrazione, serve una nuova legge»

MILANO, 07 OTTOBRE 2013 – «Chiediamo alle autorità italiane ed europee di collaborare con solerte decisione alla ricerca e all'attuazione di nuove ed equilibrate politiche per l'immigrazione». Queste le parole usate dal cardinale Angelo Scola nella lettera letta durante la veglia di preghiera organizzata dalla Curia a suffragio delle vittime della tragedia di Lampedusa.

Procede l'arcivescovo di Milano, «Le immagini viste in questi giorni hanno riempito il cuore di sconcerto. Il nostro pianto si fa preghiera. Nessuno di noi può chiamarsi fuori dalla tragedia di Lampedusa. Il valore e la dignità della persona debbono essere posti a fondamento di ogni umana relazione e vengono ben prima di ogni diversità». Per questo, pur non facendo esplicito riferimento alla legge Bossi-Fini, il cardinale Angelo Scola sottoline: «Le norme attuali hanno fallito e vanno riviste».

Inoltre, nel corso della veglia nella chiesa di Santo Stefano - sede della cappellania dei migranti – Scola puntualizza: «Il riconoscimento di diritti fondamentali della persona, domanda di essere promosso da ogni legislazione. All'autorità politica compete la netta regolamentazione del fenomeno dell'immigrazione».

Infine, oltre al mondo politico, l'arcivescovo lancia un appello alla società e la Chiesa: «La società civile, in tutte le sue espressioni, continui l'opera di integrazione di donne e di uomini che giungono a noi dalle periferie della povertà e del dolore. E la Chiesa sia sempre pronta al primo intervento d’accoglienza».

(Fonte: La Repubblica. Foto: urbanpost.it )

Rosy Merola [MORE]