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Omicidio di Fanella: fermati due responsabili. Uno è un esponente dei Nar

Michela Franzone
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Omicidio di Fanella: fermati due responsabili. Uno è un esponente dei Nar
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ROMA, 9 SETTEMBRE 2014 – I carabinieri hanno fermato due persone accusate di far parte del commando che il 3 luglio scorso assassinò Silvio Fanella alla Camilluccia. Secondo gli inquirenti: “I due hanno fatto parte del commando che ha eseguito il tentativo di sequestro di Fanella a seguito del quale l'uomo rimaneva ucciso”. Uno di questi, Egidio Giuliani, vanterebbe un passato nella destra estremista e precisamente avrebbe militato nei Nar, nuclei armati rivoluzionari. L’altro arrestato invece è Giuseppe Larosa. Del commando faceva parte anche Giovanbattista Ceniti, che rimase ferito durante l’agguato e quindi subito catturato e portato in carcere, dove tutt’ora è detenuto.[MORE] 

L’agguato a Fanella

Silvio Fanella, 41 anni, era un broker coinvolto nello scandalo Fastweb-Telecom Italia Sparkle. Era considerato dagli inquirenti il cassiere del gruppo legato all’uomo d’affari Gennaro Mokbel. Nell’ambito di questo processo Mokbel era stato condannato a 15 anni di reclusione, mentre Fanella, accusato di associazione a delinquere transnazionale pluriaggravata finalizzata al riciclaggio con altre venti persone, aveva ricevuto una condanna in primo grado di 9 anni. Il 3 luglio scorso tre finti finanzieri gli fecero visita nella sua abitazione alla Camilluccia, tra i possibili obbiettivi dei killer il sequestro di Fanella per impossessarsi dei proventi della maxi truffa che ancora il broker nascondeva nella sua casa di campagna, tra cui denaro, orologi e diamanti. Poi qualcosa non andò secondo i piani e Fanella fu ucciso a colpi di arma da fuoco.

Il fermo di Giuliani

Egidio Giuliani, che ha avuto un passato nei Nar ed era stato anche in carcere per essere a capa di una propria banda, da circa 20 anni era scomparso dai radar, da sei anni aveva aperto a Novara un centro per ex detenuti, in cui lavorava anche Larosa. Ma grazie all'inchiesta dei pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini e del procuratore aggiunto Michele Prestipino si è scoperto che questo non era ancora uscito dal giro malavitoso. Nel decreto che dispone il fermo si legge che ad incastrarlo sono state principalmente le impronte digitali sui fogli intestati alla Guardia di finanza, utilizzati per entrare in casa di Fanella e simulare un controllo di polizia. Inoltre Giuliani non è stato attento ai telefoni e alle chiamate effettuate per comunicare con i complici. Per gli inquirenti non è stato quindi difficile mettersi sulle sue tracce e arrestarlo insieme al suo compagno di avventura.

(Foto dal sito automoto.it)

Michela Franzone
 

 


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Scritto da Michela Franzone

Giornalista di InfoOggi

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