Ponte Morandi, Toti: no a ritardi per colpa della politica
Politica Liguria

Ponte Morandi, Toti: no a ritardi per colpa della politica

lunedì 10 settembre, 2018

GENOVA, 10 SETTEMBRE - Secondo il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è necessario abbattere al più preto quel che resta del Ponte Morandi e procedere alla ricostruzione infatti "due anni per far partire l'infrastruttura è intollerabile e non succederà: per farlo dovranno passare sulla mia faccia, sul mio corpo e su questa Regione". [MORE]

Toti ha continuato: “Voglio vedere le persone al lavoro su quel ponte nel giro di un mese per la demolizione e di poco più per la ricostruzione. Se questo accade con un'idea del governo sono pronto ad appoggiare qualsiasi idea del governo purché questa idea non comporti contenziosi giudiziari, sequestri, ricorsi e tutto quello che può ritardare anche solo di un'ora la partenza di quel cantiere. Se le battaglie politiche nazionali legittime o non legittime, e non entro nel merito, dovessero ritardare anche di soli cinque minuti l'apertura di quel cantiere mi vedrebbero ferocemente contrario".

Infine il presidente ha assicurato: "Non ho alcuna voglia né intenzione di polemizzare, nel mio ruolo di presidente di Regione, con il governo. Dico semplicemente che le istituzioni locali ci hanno messo la faccia e si sono prese a carico di risollevare questa città nel più breve tempo possibile e questo intendono fare esercitando le loro prerogative fino in fondo".

Sembra fargli eco il sindaco di Genova, Marco Bucci, che ha dichiarato: "Se ci danno tutte le autorizzazioni, a fine mese o nella prima settimana di ottobre può cominciare la demolizione. Questo almeno secondo le informazioni che ho. Ci aspettiamo che mercoledì, giovedì o venerdì arrivi la società Autostrade per discutere il progetto di demolizione".

Alle parole di Toti è giunta subito la replica di Alice Salvatore, portavoce del M5S Liguria, che ha scritto in una nota: “Non è accettabile l’ultimatum che Toti si permette di dare al governo, evocando (o, peggio, minacciando) una possibile “pioggia di ricorsi” se solo qualcuno oserà mettere in dubbio il suo ruolo di commissario il perché Toti faccia finta di essere anche commissario alla ricostruzione non è chiaro. E se, come probabile, sarà nominata un’altra figura come commissario alla ricostruzione, Toti, da presidente di Regione dovrà semplicemente fare il presidente di Regione, e lavorare per il bene della popolazione ligure senza anatemi risentiti”.

Inoltre la Salvatore accusa: “Toti sembra essere a tutti gli effetti una mina vagante che risponde esclusivamente a comitati d’affari, a logiche personali e personalistiche. A tutti e a tutto meno che al Governo cui deve rispondere e che lo sta aiutando, e agli interessi del territorio dove i cittadini chiedono con forza discontinuità rispetto ai responsabili della tragedia”.

Secondo la portavoce del M5S “scene come quella di venerdì scorso, con il modellino del ponte rotto al tocco delle mani dell’Ad di Società Autostrade Castellucci – indagato dalla Procura di Genova per omicidio plurimo e colposo – tra le risate ilari dei presenti, tra cui lo stesso Toti, sono l’ennesimo schiaffo a una città ferita che sta cercando faticosamente di rialzarsi”.

Fonte immagine: www.diritto.news

Fabio Di Paolo


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