Previsioni I semestre 2012 del settore delle costruzioni in Piemonte
Economia Piemonte

Previsioni I semestre 2012 del settore delle costruzioni in Piemonte

venerdì 16 marzo, 2012

TORINO, 16 MARZO 2012-Stato di default del settore delle costruzioni piemontese: dall'Ance Piemonte un pacchetto di risposte per superare la crisi. Meta’ delle imprese prevede un calo del fatturato e perdura la crisi occupazionale.

Il Presidente Provvisiero: “Per uscire dallo stato di default in cui versa il settore nella nostra regione occorre rivedere il Patto di stabilità interno e investire in infrastrutture”.

I prossimi sei mesi saranno ancora molto critici per il settore delle costruzioni, come dimostrano i risultati dell’indagine per il semestre di previsione gennaio-giugno 2012 curata dal Centro Studi dell’Ance Piemonte. Per questo il Presidente dell’Ance Piemonte, Giuseppe Provvisiero, propone una serie di interventi utili a favorire la ripresa del settore.[MORE]

«Il nostro settore è nel pieno della crisi – ha dichiarato Provvisiero - Non vogliamo però rimanere passivi di fronte a questa situazione molto difficile e per questo motivo abbiamo formulato un pacchetto di proposte in grado di risollevare il settore. Per prima cosa occorre sbloccare i pagamenti e rivedere il Patto di stabilità interno. È inoltre necessario sfruttare il ruolo anticiclico dell’edilizia con investimenti in infrastrutture e con procedure in grado di agevolare l’utilizzo del partenariato pubblico e privato. Altri aspetti chiave su cui continuare ad insistere sono la semplificazione normativa e amministrativa, l’allineamento del costo del personale e della fiscalità con quelli applicati negli altri Paesi europei, la creazione di una rete per l’internazionalizzazione attraverso ‘antenne’ piemontesi nei Paesi esteri, una maggiore attenzione alle piccole medie imprese e ai giovani, anche attraverso una adeguata formazione e specializzazione».

Filippo Monge, Presidente del Centro Studi dell’Ance Piemonte ha commentato: «I risultati della nostra indagine delineano una situazione drammatica per l’edilizia. L’aggravarsi di una restrizione creditizia patologica e senza precedenti e l’acuirsi del grave fenomeno dei ritardati pagamenti, che hanno raggiunto livelli non più sostenibili, stanno mettendo in ginocchio le imprese edili. Metà delle imprese intervistate prevede una riduzione del fatturato con conseguenze a livello occupazionale. Purtroppo la flessione nelle difficoltà di reperimento di personale va interpretata come l’impossibilità delle imprese ad assumere manodopera per mancanza di lavoro. Il nostro settore, ora più che mai, ha bisogno di nuovi e forti stimoli a favore della ripresa».

I dati elaborati dal Centro Studi dell’Ance Piemonte evidenziano come per il primo semestre del 2012 metà delle imprese prevede un calo del fatturato e solo il 5,4% ne prevede un incremento (sei mesi fa le percentuali erano rispettivamente 34,3% e 7,8%).

Le previsioni relative all’occupazione mostrano forti difficoltà per il comparto edile: il 30,2% delle imprese intervistate prevede una diminuzione del personale contro lo 0,5% che ne prevede un incremento. Le difficoltà di ricorso alla manodopera qualificata e generica si riducono rispetto al secondo semestre del 2011 e interessano rispettivamente il 18,6% e il 2,3% (sei mesi fa erano il 24,1% e il 5,2%).

Anche le intenzioni di investimento subiscono una flessione rispetto alla scorsa indagine: il 23,2% intende investire nei prossimi sei mesi contro il 25,7% dello scorso semestre. Tale calo è dovuto principalmente ad una flessione della componente “immobiliare” che si attesta al 13,6% mentre sei mesi fa era del 17,3%.

Permane il grave problema dei ritardati pagamenti: i tempi di pagamento passano dai 155,5 giorni del secondo semestre del 2011, livello più alto raggiunto, a 150,2. I tempi di pagamento dei committenti pubblici e privati si attestano sugli stessi livelli della scorsa indagine (110 giorni).
Un dato meno negativo rispetto al semestre di previsione luglio-dicembre 2011 riguarda il portafoglio ordini per i lavori privati, che passa da 6,1 mesi del semestre precedente a 7,3, mentre per il settore pubblico risulta invariato (2,9 mesi).

I DATI

Previsioni fatturato
Il 50,9% delle imprese prevede una riduzione del fatturato, mentre il 43,6% non segnala nessuna variazione significativa rispetto ai volumi del semestre precedente. Ma il 5,4% si attende un aumento (a prezzi costanti) nei prossimi sei mesi.
Il saldo (-45,5), calcolato come differenza fra percentuale di ottimisti e pessimisti, peggiora notevolmente rispetto a sei mesi fa (-26,5). Le previsioni sono negative per le imprese di tutte le classi dimensionali.

Portafoglio ordini
L’attuale portafoglio ordini delle aziende impegna in media 10,2 mesi di attività, dato leggermente superiore rispetto a quello della scorsa indagine (9 mesi). I lavori privati assicurano in media 7,3 mesi di lavoro e i lavori pubblici 2,9 mentre nell’indagine precedente sono stati registrati rispettivamente 6,1 e 2,9 mesi.

Investimenti
Il 23,2% delle imprese ha in programma investimenti per i prossimi sei mesi: nel 13,6% dei casi si tratta esclusivamente di investimenti “immobiliari” mentre nel restante 9,6% dei casi sono previsti “solo o anche investimenti non immobiliari”. Le intenzioni d’investimento riguardano una quota di aziende inferiore rispetto a sei mesi fa (25,7%), per una diminuzione della quota degli investimenti “immobiliari” (13,2% contro 17,3% nel secondo semestre 2011); quella “solo o anche non immobiliare” passa dall’8,4% di sei mesi fa al 9,6%.

Occupazione, manodopera e personale
Il 30,2% delle imprese prevede una riduzione del personale mentre solo lo 0,5% intende aumentarlo; il saldo è pari a -29,7 (sei mesi fa era -25,9). Le indicazioni di riduzione riguardano tutte le classi dimensionali.
Le intenzioni di ricorso a manodopera esterna peggiorano rispetto alla scorsa indagine. L’aumento è previsto dal 5,1% delle imprese e la riduzione dal 35,4%, con un saldo pari a -30,3, valore peggiore rispetto alla scorsa indagine (-23).
Le difficoltà di reperimento di personale qualificato e generico si riducono. Il problema riguarda il 18,6% delle aziende per la manodopera qualificata e il 2,3% per quella generica. Sei mesi fa le percentuali erano rispettivamente 24,1% e 5,2%.

Tempi medi di pagamento
Nel secondo semestre 2011 i tempi medi di pagamento dei committenti che operano in ambito pubblico e privato sono stati in media 110 giorni, in linea con il dato del semestre precedente (110,4); i tempi medi di pagamento dei committenti pubblici passano invece da 155,5 giorni di sei mesi fa a 150.
Gli indicatori relativi alle dilazioni pattuite dalle imprese con i fornitori sono rispettivamente pari a 75,3 giorni con i fornitori, 49,9 con i fornitori con posa in opera e 54,7 giorni con i noleggiatori a caldo, mentre nel semestre precedente i valori erano rispettivamente 79,5, 49,4 e 57,4 giorni.
Nel corso del primo semestre del 2012 il costo effettivo del credito bancario è risultato pari al 5,9%.

L’ANCE PIEMONTE – Unione Edilizia del Piemonte e della Valle d’Aosta rappresenta, attraverso le nove Associazioni Territoriali di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania, Vercelli e Aosta, le maggiori imprese di costruzione edilizia operanti in Piemonte e Valle d’Aosta per un totale di 1.500 imprese con circa 25.000 addetti: essa aderisce, a livello nazionale, all’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, con sede a Roma. L’attività dell’ANCE PIEMONTE è volta principalmente alla promozione dell’attività edilizia in tutte le sue componenti: edilizia residenziale privata, edilizia residenziale pubblica e agevolata, infrastrutture ed opere pubbliche, edilizia commerciale ed industriale.

Gian Luca Cossari


Autore
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