Quarta domenica di Avvento. Un incontro di Spirito Santo
Parola e Fede Calabria

Quarta domenica di Avvento. Un incontro di Spirito Santo

sabato 19 dicembre, 2015

 Vangelo della Domenica
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».[MORE]


Breve commento al Vangelo

Nel vangelo di questa ultima domenica di Avvento avviene l’incontro tra la Madre del Messia e la madre del precursore del Messia, Maria ed Elisabetta. Partiamo dall’ultima frase di questo vangelo: E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto. La differenza tra chi ha creduto e continua a credere nel vangelo e tra chi non crede in esso è abissale.


Primo grande esempio di chi non ha creduto è Lucifero, l’Angelo dalla luce più splendente di tutto il Paradiso, che si proclamò uguale a Dio. Si rifiutò di riconoscersi creatura dell’Onnipotente Signore. Si auto-dichiarò Dio e Signore: “Io sono Dio”. La sua superbia lo trasformò in fitta tenebra e lo precipitò nell’inferno eterno. Fu scacciato dal Paradiso. Se Lucifero è Dio che si faccia lui il suo Paradiso. Poiché in verità non è Dio, può costruirsi solo un inferno. Infatti Lui è il dannato eterno.


Ma nell’inferno non può stare da solo. Decise di tentare Adamo ed Eva i quali caddero nel suo tranello e anziché alberi di vita, divennero alberi di morte. Lui, però non si accontenta mai. E' un assetato di anime. Vorrebbe anche tutti noi. 


La vita, ogni vita, è dall’obbedienza al Signore, al Creatore, a Dio. Ciò che l’uomo deve fare per essere albero di vita dal primo istante della creazione, sempre il Signore glielo ha manifestato. Ma dopo il primo peccato l’uomo è divenuto sordo, cieco, muto. Non ascolta il suo Dio a causa della durezza del suo cuore. Ma non ascoltando il Signore, non prestando a Lui ogni obbedienza, sempre di più diviene albero di morte e non di vita. Bene e male non è l’uomo che deve deciderli. A lui il Signore non ha dato questa scienza. Lui deve solo ascoltare. Nell’ascolto diviene albero di vita. Nel non ascolto rimane albero di morte. La relazione di ascolto e di obbedienza è essenza del rapporto dell’uomo con il suo Creatore e Signore. Dove non vi è ascolto, non vi è vita. L’uomo rimane in eterno albero di morte.


Poi abbiamo un esempio di ascolto e obbedienza alla Parola del Vangelo: la Vergine Maria è stata creata da Dio infinitamente superiore all’angelo della luce. Lei è piena di grazia, dimora del suo Dio, tempio vivo della sua gloria, immacolata, preservata da ogni colpa, condotta dallo Spirito Santo di virtù in virtù. Ebbene di questa sua bellezza non se ne fece un vanto. Non si è innalzata. Anzi si è dichiarata la serva del Signore, l’umilissima sua serva. È l’obbedienza la sorgente perenne della sua beatitudine. Lei è beata non perché è stata fatta “specialissima” da Dio, ma perché ha creduto. In che cosa Maria ha creduto? Che il Signore è il Signore e solo Lui. Che Lei può essere solo creta nelle sue mani. Lei non è Signore. È serva. Serva vuole rimanere in eterno. Dio dice e Lei obbedisce. Lui comanda e Lei esegue. Il Signore vuole e Lei ascolta. Nulla in Lei dovrà essere dalla sua volontà. Tutto dovrà rimanere in eterno dalla volontà del suo Signore.


La Vergine Maria diviene così vera immagine, vera realtà di ciò che dovrà essere la Chiesa: Albero di vera vita. Ma questo potrà avvenire solo nella sua purissima obbedienza. Quando Essa farà della Parola del Signore, data dallo Spirito Santo, la sua stessa vita, la sua voce si trasformerà in veicolo dello Spirito del Signore. Non appena la sua voce tocca un cuore, esso sussulta, come è sussultato Giovanni il Battista nel grembo di Elisabetta. Anche la mente si apre al mistero di Cristo e lo accoglie. Maria non spiega il suo mistero. È lo Spirito che illumina Elisabetta ed essa diviene a sua volta voce dello Spirito che rivela quanto è nascosto nel cuore e nel seno della Madre di Dio. L’evangelizzazione è opera dello Spirito Santo. Lo Spirito è però il frutto di una purissima obbedienza allo Spirito. Quante meraviglie può operare lo Spirito Santo che abita in noi. Questo ci deve molto far riflettere.


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