Regione Lombardia, norme più severe per i parrucchieri low-cost
Cronaca Lombardia

Regione Lombardia, norme più severe per i parrucchieri low-cost

giovedì 24 novembre, 2011

MILANO, 24 NOVEMBRE 2011- Approvato dalla Regione il nuovo regolamento da applicare all'attività dei parrucchieri. Lo scopo principale delle nuove misure è quello di porre un freno al proliferare dei parrucchieri low cost  Made in China, che nell'ultimo anno si stima siano aumentati del 43%. [MORE]

Il nuovo regolamento, che si compone di quattordici articoli, entrerà in vigore dopo la pubblicazione sul bollettino regionale, stabilisce, tra le altre cose, l'obbligo di presenza nel locale di personale diplomato e di un rappresentante tecnico in ogni momento. Dovranno essere date garanzie che il materiale utilizzati sia sempre sterilizzato e disinfettato. Previste norme più stringenti per il passaggio della licenza tra eredi o familiari. Pena la sospensione dell’attività per almeno venti giorni, e in caso di recidiva, la chiusura senza appello. Inoltre viene detto basta ai laboratori in casa o nei seminterrati.

Gli esercenti della suddetta categoria avranno 12 mesi per mettersi in regola (con possibile proroga di ulteriori dodici, ma solo per cause di forza maggiore). Saranno, tuttavia, i Comuni ad applicare le nuove regole. L'introduzione di regole più severe mira a disciplinare la suddetta categoria dove in Lombardia gli esercenti cinesi, e in generale quelli stranieri, praticano prezzi bassissimi.

Espressa soddisfazione da parte del segretario generale dell’Unione artigiani, Marco Accornero, che sostiene, "Ora queste norme andranno fatte rispettare. Finora su questo tema non abbiamo visto particolare impegno né dell’ex giunta di Letizia Moratti e nemmeno di questa. Staremo a vedere". Invece, contro le nuove norme gli avvocati dell’Asgi, l’associazione degli studi giuridici sull’immigrazione, i quali hanno preannunciato di ricorrere al Tar come è già accaduto per la legge contro i phone center.

Per il vicecoordinatore e assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Gibelli, "Il nuovo regolamento non è contro gli stranieri, ma contro la concorrenza sleale. Il nostro scopo è quello di costringere a rispettare delle norme anche chi finora ha prosperato in un libero mercato selvaggio che spesso non ha rispettato la professionalità. Presto interverremo anche per mettere un freno al proliferare di centri massaggi ed estetici. Alla fine saranno i cittadini a giudicare come i comuni applicheranno le nuove norme".

Invece, più critica la posizione dell’opposizione di centrosinistra che, con la pd Adriana Cavicchioli, sostiene, "È importante che il nuovo regolamento non introduca elementi di eccessiva rigidità, perché in questo momento conviene più sostenere che ostacolare le attività artigianali".

(Fonte: La Repubblica)

Rosy Merola


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