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ROMA, 22 DICEMBRE - “La dichiarazione della Raggi secondo cui il ruolo di Raffaele Marra sarebbe stato solo di “pedissequa esecuzione” delle determinazioni da lei assunte deve essere interpretata come piena rivendicazione della responsabilità personale, politica e amministrativa dell’adozione dell’atto di nomina. Sotto questo profilo, però, essa non vale ad escludere che l’organo politico si sia avvalso della collaborazione, anche solo ai meri fini istruttori, di funzionari del Comune”, ha dichiarato l'Anac attraverso un comunicato, riferendosi alla nomina di Marra da parte del sindaco di Roma, Virginia Raggi.[MORE]
“Come riferito dalla sindaca nella relazione del responsabile prevenzione corruzione e trasparenza, - continua il comunicato - ha raccolto tutta la documentazione, predisponendo l’atto per la firma della sindaca e lo ha controfirmato”, concludendo che “Si deve ritenere che l’atto di nomina adottato dalla sindaca sia stato accompagnato da una attività istruttoria, svolta in particolare dall’ufficio organizzazione e risorse umane di Roma capitale diretto dal funzionario Raffaele Marra in posizione di conflitto di interessi”.
Virginia Raggi, quindi, si troverebbe ancora una volta sotto i riflettori delle autorità.
Chiara Fossati
immagine da www.ilpost.it