Scuola, rivoluzione Giannini: «Assunzioni solo per concorso pubblico»
Politica Lombardia

Scuola, rivoluzione Giannini: «Assunzioni solo per concorso pubblico»

domenica 22 febbraio, 2015

ROMA, 22 FEBBRAIO 2015 - Via al progetto “Buona scuola” del Governo Renzi. A distanza di un anno dall’insediamento del nuovo governo, sono arrivate le parole del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in occasione del convegno targato Pd, “La scuola cambia, cambia l’Italia”. [MORE]

 

Tema principale non poteva che essere la lotta al precariato degli insegnanti e la ricerca di una soluzione limpida e coerente, lontana dalle “babele di graduatorie”, così definite dal Ministro. Presente all’incontro anche il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il cui percorso era partito proprio da alcune visite in istituti scolastici. E’ necessario “ridare dignità e ruolo sociale agli insegnanti” ammonisce il Ministro e rilancia la sfida sul tema con l’obiettivo di portare la scuola “dal Novecento al Terzo millennio”.

 

Il Governo starebbe, dunque, preparando un decreto (presentazione prevista nella giornata di Venerdì 27) piuttosto corposo per rivedere il sistema scolastico italiano. Decreto che terrà ampiamente conto del coinvolgimento della società civile negli scorsi mesi, nei quali l’esecutivo aveva sperimentato per la prima volta in assoluto una consultazione pubblica di due mesi (15 Settembre-15 Novembre) e che ha visto la partecipazione di 1.800.000 cittadini (Fonte labuonascuola.gov.it). Si comincia a fare sul serio con la promessa di 150.000 assunzioni entro Settembre.

 

La presentazione della riforma ha riscosso un enorme successo, con la sede del convegno assaltata dai numerosissimi partecipanti. Persino Davide Faraone (il sottosegretario all’Istruzione) ha dovuto faticare per provvedere all’entrata del proprio staff. Altro tema oltre a quello delle assunzioni e della lotta al precariato, è il merito. «Il fatto che l’anzianità non scomparirà del tutto nel decreto non significa che abbiamo rinunciato a misurare e premiare il merito». Sul tema, si punterà ad una radicale valorizzazione, aspetto profondamente sottovalutato secondo l’attuale esecutivo e dunque tra le priorità nei temi da rilanciare e riformare. Dignità e ruolo sociale degli insegnanti, correllata ad una ottimizzazione dei costi in merito alla faccenda supplenze annuali.

 

Il progetto del Governo prevede anche un curriculum dello studente, con una vera e propria personalizzazione del percorso di studi, l’alternanza tra il mondo scolastico e quello del lavoro, nella speranza di ottenere un contatto diretto e il potenziamento del ruolo di alcune materie, tra cui Lettere e Matematica, senza dimenticare quello che sarà il ruolo delle lingue straniere (in special modo l’inglese) e l’informatica.

 

Su quest’ultimo tema ci sarà molto da lavorare: l’obiettivo è la riduzione del digital divide (ciò che separa i cittadini da una ottimale conoscenza del web), come aveva opportunamente ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del suo giuramento in Parlamento. Tra anticipazioni e dibattiti, venerdì si conoscerà con certezza la strada intrapresa dal Governo. Il discorso del Ministro è stato peraltro interrotto da una netta presa di posizione di un insegnante, presente al convegno: «Abrogate la riforma Gelmini, no alle classi pollaio!»

Foto da: qn.quotidiano.net

Cosimo Cataleta


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