Settant'anni fa entrava in vigore la Costituzione italiana: ecco le iniziative per l'anniversario
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Settant'anni fa entrava in vigore la Costituzione italiana: ecco le iniziative per l'anniversario

lunedì 1 gennaio, 2018

ROMA, 1 GENNAIO – Sono passati settant’anni dal 1 gennaio 1948, quando entrò ufficialmente in vigore la Costituzione italiana. Il testo era stato approvato dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgato dall’allora Capo provvisorio dello Stato, Enrico de Nicola, cinque giorni dopo. Oggi, a 70 anni dalla sua nascita, è stato organizzato un vero e proprio tour in dodici tappe, per portare la Carta fisicamente ed idealmente in giro per l’Italia, al fine di avvicinarla ai cittadini e provare a rafforzare il senso di appartenenza alla Repubblica. [MORE]

Il testo della Costituzione (di cui esistono tre copie originali, una delle quali è conservata nell’archivio storico della Presidenza della Repubblica) è il frutto di un lavoro lungo 18 mesi, nei quali l’Assemblea Costituente discusse tutti i 139 articoli prima di presentare la versione definitiva. La Carta è poi suddivisa in quattro sezioni, dedicate ai principi fondamentali, ai diritti e ai doveri dei cittadini, all’ordinamento della Repubblica (ovvero come funziona e come è organizzato lo Stato) ed è chiusa dalle disposizioni transitorie e finali.

Il testo originario è cambiato diverse volte nel corso degli anni: cinque articoli (115, 124, 128, 129 e 130) sono stati abrogati e sono state promulgate 16 leggi di revisione costituzionale, l’ultima delle quali nel 2012, quando fu introdotto il principio del pareggio di bilancio su proposta dell’allora Governo Monti. In effetti, nonostante sia caratterizzata da tendenziale rigidità, la nostra Carta fondamentale può essere modificata attraverso l’apposito procedimento di “revisione costituzionale”, che essa stessa disciplina all’art. 138. È previsto che il disegno di legge debba avere il via libera due volte da ogni Camera, affinché venga approvata la modifica del testo. Inoltre, tra la prima e la seconda votazione deve intercorrere un periodo di tempo non inferiore a tre mesi. Nel momento in cui la revisione costituzionale passa a maggioranza qualificata, cioè con i due terzi dei voti di Senatori e Deputati, la legge può essere considerata approvata in via definitiva. Nel caso in cui, invece, essa ottenesse soltanto la maggioranza assoluta (ovvero un numero di voti favorevoli superiore alla metà), per entrare in vigore la legge dovrebbe essere sottoposta, entro tre mesi dalla sua approvazione, ad un apposito referendum, su richiesta di almeno un quinto dei Parlamentari oppure di 500mila elettori o di cinque Consigli Regionali. In questo caso, la legge entrerebbe in vigore solo se la maggioranza degli elettori votasse a favore della proposta di modifica.

L’ultimo tentativo in ordine cronologico è stato bocciato proprio al termine della consultazione referendaria del 2016, dopo che il Governo Renzi propose una riforma basata su “superamento del bicameralismo paritario, riduzione del numero dei Parlamentari, contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, soppressione del CNEL e revisione del titolo V della parte II della Costituzione”. Anche in altri due casi c’era stato il ricorso al referendum costituzionale: nel 2001 per la riforma del Titolo V, che fu approvata proprio dopo la vittoria del sì alla consultazione popolare; nel 2006 per la riforma della seconda parte della Costituzione, che era stata approvata in Parlamento dalla maggioranza dell’allora Governo Berlusconi ma che fu poi bocciata dagli elettori.

A poco più di un anno dal referendum del 4 dicembre 2016, dunque, la Presidenza del Consiglio ha avviato le celebrazioni per il settantesimo anniversario attraverso un “Viaggio della Costituzione” in dodici tappe. La prima tappa è stata costituita da una cerimonia tenutasi l’11 settembre a Milano, città simbolo della Resistenza, con un appuntamento dedicato al primo articolo della Carta. In effetti, a ciascuna delle città che saranno toccate è stato abbinato uno dei primi dodici articoli, recanti i principi fondamentali, nonché un tema intorno al quale saranno promosse occasioni di incontro e dialogo.

Dopo Milano, la Costituzione ha fatto tappa a Catania il 5 ottobre, quindi il 23 novembre a Reggio Calabria ed il 14 dicembre a Bari. Nel nuovo anno, il giro proseguirà a Cagliari (gennaio), Aosta (febbraio), Roma (marzo), Venezia (aprile), Firenze (maggio), Trieste (giugno), Assisi (luglio), per chiudersi a Reggio Emilia nell’agosto del 2018. Ad accompagnare la Carta Costituzionale in questo viaggio, ci sarà una mostra itinerante arricchita da approfondimenti grafici e multimediali, filmati storici, frasi celebri di personaggi chiave, commenti audio ai 12 articoli fondamentali affidati alle parole di Roberto Benigni. Al termine del percorso, i visitatori potranno rinnovare la propria adesione alla Costituzione con un atto simbolico: l’apposizione di una “firma virtuale” accanto a quella dei Padri Costituenti.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: ansa.it


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