"The Wolf of Wall Street" di Martin Scorsese: un film "stupefacente" che travolge o sconvolge
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"The Wolf of Wall Street" di Martin Scorsese: un film "stupefacente" che travolge o sconvolge

domenica 26 gennaio, 2014

NAPOLI, 26 GENNAIO 2014 - Tossico, eccitante e fraudolento. È con questi tre aggettivi che si può iniziare a parlare di The Wolf of Wall Street, la black comedy del maestro Martin Scorsese, che ha recentemente ricevuto 5 candidature agli Oscar.

Il film narra l’(a)scesa al trono della finanza di Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio), un giovane carismatico intenzionato ad intraprendere la carriera di broker nella New York degli anni ’90. Arriva a Wall Street come una pecorella smarrita, ma la sua sete d’ambizione lo porta a farsi notare da Mark Hanna (Matthew McConaughey), un pezzo grosso della L.F. Rothschild, che in poco tempo gli fornisce stravaganti diritte per diventare un vero lupo della finanza. A causa di un importante crollo finanziario, l’apprendistato nella mecca dei broker dura ben poco e il giovane Belfort è costretto a ripartire da zero. Grazie al suo straordinario talento da venditore e “creatore di bisogni”, in poco tempo, con la complicità di un bizzarro socio (lo straordinario Jonah Hill) e di alcuni improbabili dipendenti, trasforma un piccolo call center che vende azioni quotate una miseria, nella Stratton Oakmont; una grande agenzia di brokeraggio che adesca investitori come fossero galline e li divora truffandoli senza che nemmeno se ne accorgano. Dopo poco, la Stratton spicca il volo verso il successo finanziario, rendendo il suo creatore un miliardario nevrotico, tossicomane e sesso- dipendente, dalle dissolute abitudini.[MORE]

Martin Scorsese torna dietro la macchina da presa con un altro dei suoi lavori ma questa volta l’ha voluta fare davvero grossa ed infatti, ha messo in piedi un filmone biografico spudorato che immerge un’ ingenua ambizione nell’onda anomala del successo, in cui i dollari sono coriandoli ad un party e infine l’annega nei danni “legali” di una vita “sniffata” tutta d’un botto e vissuta nel nome dell’ estorsione criminale dell'alta finanza.

The Wolf of Wall Street, nonostante i suoi 180 minuti, sale nella testa dello spettatore con la stessa velocità con la quale le pillole di Quaalude scendono nella gola del protagonista e l’effetto è immediato per entrambi. Il trucco da maestro è stato quello di “drogare” con le immagini la platea in sala, affinché riuscisse a mantenersi calda ed eccitata per il delirio orgiastico che si snoda.

Dopo l’incoronamento di Jordan Belfort come un “Loki” (il Dio dell’inganno) della finanza, la corsa alle telefonate dei lupi saggiamente addestrati dal capobranco, diventa il preludio di un carnevale senza limiti, in cui droga, prostitute di ogni rango, e soldi sono gli ospiti d’onore.

È grazie al montaggio furbo e divertente, alle colonne sonore giuste, e all’incravattato carisma urlante di Leonardo di Caprio che lo spettatore riesce ad essere contagiato dal delirio, ma nel caso in cui a qualcuno, questa “droga”, non facesse effetto, sarebbe la fine.

Buona parte della pellicola, infatti, viene divorata dai droga party, dai discorsi sconnessi, dal sesso “fuori orario” ma dopo tutto questo fracasso libidinoso, è necessario fare due conti con quello che resta.

La vera droga di Jordan Belfort non è la cocaina, e nemmeno il Quaalude, la vera sostanza stupefacente per lui sono i bigliettoni verdi e la sua grande sniffatta è quando dà “lo stop alle telefonate” e fa il bilancio dei soldi sporchi finiti nelle tasche della Stratton Oakmont.

L’altalena di eccitanti e tranquillanti non è un modo eccessivo di festeggiare le vittorie, ma l’unico modo per lasciarsi andare e per ritrovarsi, affinché le vittorie, così come le disfatte, siano “chimicamente” e cerebralmente gestibili senza andare a tappeto.

Nemmeno quando l’FBI gli sta alle calcagna per indagare sugli illeciti della sua “ululante creatura mangia soldi” riesce a fermarsi. La sua è una favola, che si confonde con la leggenda ma che non ha lieto fine, perché “non ci sono amici a Wall Street”, non c’è redenzione, e nemmeno la possibilità di alleggerire la sua pena.

Tutto nella vita folle di Belfort arriva veloce e travolgente come un treno, violento e spaventoso come un’onda anomala, ma un attimo dopo lo schianto, egli riesce ancora a stare in piedi, a diventare un’icona leggendaria e a fare ciò che non ha mai voluto fare: “sopravvivere”.

The Wolf of Wall Street è un film che può travolgere o sconvolgere. Coloro che vengono travolti, si sporcano della stessa materia che sporca il protagonista, s’immedesimano nelle sue vicende sconclusionate e nella sua vita vissuta appieno, dove è meglio piangere sulla Lamborghini bianca che su un’utilitaria. Coloro che, invece, vengono sconvolti, rischiano di essere delusi dalle aspettative. Se pensavano di rivedere qualcosa di simile a Goodfellas (1990, titolo tradotto Quei bravi ragazzi) si sbagliavano di grosso. Quei bravi ragazzi, infatti, sono davvero “bravi” rispetto all’inarrestabile Belfort!

Che voi facciate parte della prima o della seconda categoria poco importa, resta il fatto che Martin Scorsese, insieme al suo lupo di battaglia a caccia di Oscar, Leonardo Di Caprio, siano nuovamente riusciti a stupire, o per meglio dire, frastornare, e a lasciare un segno indelebile, positivo o negativo che sia.

Una cosa inoltre è certa, The Wolf of Wall Street è un film che non può annoiare: il suo ritmo è incalzante, i suoi discorsi urlati a perdi fiato, la sua caciara irrefrenabile, il suo montaggio rapido ed incisivo come la marcia di un plotone di soldati.

È un beverone ipercalorico che dovete bere tutto d’un fiato, solo una volta usciti dalla sala riuscirete a capire che sapore ha.

Titolo originale: The Wolf of Wall Street
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2013
Durata: 179 min
Genere: biografico, drammatico, crimine
Regia: Martin Scorsese
Soggetto: Jordan Belfort (autobiografia The Wolf of Wall Street)
Sceneggiatura:Terence Winter
Produttore: Martin Scorsese, Leonardo DiCaprio, Riza Aziz, Joey McFarland, Emma Tillinger Koskoff
Casa di produzione: Appian Way, EMJAG Productions, Red Granite Pictures, Sikelia Productions
Distribuzione (Italia): 01 Distribution
Montaggio: Thelma Schoonmaker
Musiche: Howard Shore
Interpreti:Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey
 

Marcella Cerciello [www.cinemarcy.blogspot.com]
 


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