Tumori, nuova biopsia lo svela grazie a test sulla saliva
Salute Calabria

Tumori, nuova biopsia lo svela grazie a test sulla saliva

martedì 16 febbraio, 2016

LOS ANGELES (CALIFORNIA), 16 FEBBRAIO 2016 - Presentato da David Wong dell’Università della California di Los Angeles, potrebbe essere approvato entro due anni ma non sostituirà esami classici come la radiografia. Una biopsia liquida, che si aggiunge a quelle in studio sul sangue. [MORE]

Costa poco meno di 20 euro e in soli 10 minuti può accertare la presenza di un tumore da una sola goccia di saliva. È il nuovo test capace di rilevare i frammenti del Dna tumorale nei fluidi del corpo umano. A presentare quella che si annuncia come una rivoluzione in campo diagnostico David Wong dell’università della California di Los Angeles, che ha presentato il prototipo al convegno dell’Associazione americana per l’avanzamento delle scienze. Una biopsia liquida, che si aggiunge a quelle in studio sul sangue.

«Se la firma del tumore è in circolazione - spiega Wong - questo test la rileva. Serve solo una goccia di saliva e possiamo avere i risultati in circa 10 minuti». Dagli studi effettuati finora, la biopsia è risultata affidabile per il tumore al polmone e nei prossimi mesi dovrebbe partire una sperimentazione clinica in Cina su un gruppo di pazienti con questa neoplasia. Il test, assicura il ricercatore, si è mostrato accurato al 100% ed è così semplice da poter essere fatto nello studio del medico, dal farmacista, dal dentista o persino a casa. Finora si è mostrato accurato sul tumore ai polmoni. Gli attuali metodi per rilevare un cancro al polmone dal sangue sono complicati, danno risultati in due settimane e possono monitorare la diffusione del cancro, ma non essere usati come esame iniziale.

Tra le biopsie liquide per i tumori attualmente in fase di sperimentazione c’è anche un progetto italiano. Cancer-Id, dell’Istituto oncologico veneto (Iov), punta a individuare nuovi marker che, con l’analisi del sangue, possano evitare la biopsia permettendo di monitorare la riduzione o meno dei tumori e l’efficacia delle cure nei pazienti sotto terapia. C’è poi il test del National Cancer Institute degli Stati Uniti, che dal sangue è riuscito a prevedere la ricomparsa del tumore con oltre tre mesi di anticipo rispetto alla Tac e identificare i pazienti che probabilmente non avrebbero risposto alla terapia.

 

(fonte immagine telegraph.co.uk)

Giuseppe Sanzi
 

 


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