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BARI, 20 DICEMBRE 2011 - Impiegati delle poste, insegnanti e lavoratori del servizio pubblico hanno scioperato in piazza Prefettura a Bari contro la manovra del governo Monti, aderendo così allo sciopero nazionale indetto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil, per l’intera giornata.
Dati alla mano, la maggior parte delle agenzie postali del capoluogo pugliese non hanno fornito nessun servizio. Nello specifico, gli uffici di Bari7, Bari 8 e Barletta sono state completamente chiuse. Aderendo in massa anche gli ufficiali giudiziari, non sono state garantite notifiche al tribunale di Bari. [MORE]La metà dei lavoratori del settore energia si è astenuta dal lavoro, anche se molti non hanno potuto presidiare piazza Prefettura. Gli uffici dei servizi sociali per i minori sono rimasti chiusi. Quasi tutti chiusi gli asili nido in città. Nessun servizio è stato garantito da Inpdap, Inps, Agenzia delle entrate, Catasto.
I vigili del fuoco hanno scioperato, garantendo però il servizio. Nella scuola il personale ha scioperato per un’ora, mentre all’università il blocco si estenderà a tutta la giornata. Questi solo alcuni dei dati sull’iniziativa odierna.
Anche scioperare è diventato un lusso. Purtroppo. Ecco spiegato, secondo il segretario della Cgil Bari Giuseppe Gesmundo, il motivo per cui stamattina in piazza a Bari non erano in tantissimi i lavoratori del pubblico impiego che presidiavano simbolicamente la Prefettura con le loro bandiere.
La voglia di cambiamento c’è ed è forte, e i lavoratori hanno diritto a rientrare in possesso di dignità, vita e soprattutto futuro. Il problema è che i continui e costanti tagli hanno ridotto sotto organico gli uffici pubblici, pertanto i lavoratori del pubblico impiego hanno serie difficoltà a scioperare dovendo garantire i servizi essenziali. Pensiamo a tutti gli operatori della sanità che pur volendo esprimere il loro disagio verso una manovra finanziaria che nonostante le modifiche continua a non rispondere minimamente al criterio di equità, non possono farlo perché, costretti a garantire i livelli minimi di assistenza, anziché qui in piazza sono nelle corsie degli ospedali a prestare il loro servizio indispensabile.
Lo sciopero di oggi necessario per chiedere al Governo che restituisca rilancio e qualità al lavoro pubblico, ricorda Gesmundo, è il seguito dell’iniziativa svoltasi lo scorso 12 dicembre dove a distanza di anni, le tre sigle sindacali sono ritornate a scioperare unite come oggi, per rivendicare i diritti di tutti i lavoratori.
[DA COMUNICATO STAMPA PERVENUTOCI IN REDAZIONE INFOOGGI]
Bari 19 dicembre 2011 [email protected]
foto immagine a corredo di questo articolo -in alto a sinistra- è di fonte www.pieroviscardi.it