NEW YORK, 31 GENNAIO 2013 - In quanto a megalomania e situazioni a dir poco teatrali e/o paradossali il paese a stelle e strisce raggiunge sempre il podio con la medaglia d’oro. Ma in alcuni casi quei bei ragazzoni della polizia americana oltre la prestanza fisica e il voler far rispettare a tutti costi la legge, dovrebbero sviluppare anche un po’ di giudizio razionale.
Vittima di un’ingiusta e assurda circostanza, un alunno di sette anni che accusato da un suo compagno di nove per avergli rubato una banconota da cinque dollari, è stato interrogato prima quattro ore presso la scuola elementare nel quartiere Bronx dagli agenti, e poi ammanettato(come un vero criminale), è stato portato alla centrale del 44esimo Precinct, per il continuo delle domande sotto torchio per altre sei interminabili ore.[MORE]
Il fanciullo per tutto il tempo, ha sempre detto di non saperne nulla, in quanto innocente, diceva la verità, infatti la banconota caduta a terra era stata raccolta e messa in tasca da un altro bambino, ma per ragioni ancora inspiegabili è stato incolpato lui.
La madre di Wilson Reyes, queste le generalità del piccolo studente, allo scuro dei fatti, resasi conto dell’assurdità della situazione, ha sporto denuncia contro la città della grande mela e il distretto di polizia di Nydc per una somma di 250 mila dollari per danni fisici e morali. «Non avrei mai immaginato che la polizia potesse fare ciò a un bambino. Reyes è stato ammanettato, è stato oggetto di abusi verbali, fisici ed emotivi ed è stato minacciato, umiliato, imbarazzato e diffamato», questo quanto dichiarato dalla genitrice nella denuncia.
In controparte la polizia si è difesa affermando che i genitori del bambino illecitamente incriminato, abbiano «distorto enormemente i fatti», ma tuttavia hanno aperto un fascicolo disciplinare nei confronti dell’agente reo del caso.
(fonte: www.ilmondo.it)
Rosalba Capasso
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