Albania, tutto pronto per la visita del Papa: "Vengo per onorare il coraggio dei martiri"
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Albania, tutto pronto per la visita del Papa: "Vengo per onorare il coraggio dei martiri"

sabato 20 settembre, 2014

CITTA' DEL VATICANO, 20 SETTEMBRE 2014 - Ultimi preparativi, l’Albania è pronta per ricevere Papa Francesco. Bergoglio arriva domani e nella sua breve visita, appena undici ore, promuoverà il dialogo religioso tra la maggioranza musulmana e i cristiani e ricorderà le vittime del comunismo.[MORE] “Con questo breve viaggio desidero confermare nella fede la Chiesa albanese e testimoniare il mio incoraggiamento a una terra che ha sofferto a lungo in conseguenza delle ideologie del passato”, ha detto il pontefice annunciando l’iniziativa. E’ il primo viaggio di Papa Francesco in un Paese sì europeo ma a maggioranza musulmana, dopo i viaggi in Brasile, Terra Santa e Corea del Sud. Ad attenderlo in piazza Madre Teresa non ci saranno solo i cattolici ma anche ortodossi e musulmani. 

Il passato e il regime comunista

A Scutari, nord dell’Albania, c’è un memoriale della persecuzione contro i cattolici, insieme a ortodossi e islamici, durante il regime comunista di Enver Hoxha, arrivato – unico caso in Europa – a proclamare l’ateismo di Stato nel 1967.
L’Albania ospita per la seconda volta un Papa. La prima visita, nel 1993, fu di san Giovani Paolo II accompagnato da Madre Teresa di Calcutta, originaria di una famiglia albanese di Skopje. Ventuno anni dopo, Papa Francesco viene in Albania, riportando le parole di Wojtila, “per incoraggiare un Paese che ha sofferto” , un Paese considerato alla periferia dell’Europa. La Chiesa locale ha presentato nei giorni scorsi un logo che, in forma stilizzata, “vuole rappresentare il popolo cristiano che risorge dal sangue dei martiri e continua a camminare avendo la croce come vessillo”.

 

La capitale blindata

Le strade della capitale, Tirana, sono vestite a festa, con le bandiere nazionali del Vaticano. Tutte le persone che assisteranno alla Messa saranno sottoposte a minuziosi controlli di sicurezza. Capitale blindata, dunque, con 600 uomini della Guardia Repubblicana, forze di intervento rapido e forze speciali che si sommeranno ai numerosi agenti di polizia chiamati a vigilare nelle strade attraversate dal pontefice.

Alessandro Filippelli

 


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