Allarme Ocse, nel 2012 Italia in recessione
Economia Lombardia

Allarme Ocse, nel 2012 Italia in recessione

lunedì 28 novembre, 2011

MILANO, 28 NOVEMBRE 2011- Dopo l'allarme lanciato da Moody's , secondo cui c'è il "rischio di default multipli in Ue", arriva anche quello dell'Ocse che sostiene che l'Italia sta entrando in una fase di recessione. Specifica l'Organizzazione con sede a Parigi, "Alla luce delle nuove previsioni su pil e conti pubblici, ben al di sotto di quanto previsto nel bilancio 2012, saranno necessarie ulteriori misure nel 2012 per riportare sui giusti binari il consolidamento". [MORE]

Continua l'Outlook dell'Ocse, "La crescita potrebbe in qualche modo essere più alta se un'azione decisiva da parte del nuovo governo abbassasse velocemente lo spread sui titoli di stato e ripristinasse la fiducia. Tuttavia la programmata stretta di bilancio "è molto severa e richiederà una forte determinazione da parte del nuovo governo e potrebbe avere effetti di contrazione più forti di quelli previsti".

In base alle stime dell'Organizzazione, il pil dell'Italia registrerà un calo dello 0,5% nel 2012, contro il +1,6% previsto in precedenza. In riferimento ai conti pubblici, continua l'Ocse si prevede un deficit al 3,6% del Pil nel 2011, migliore del 3,9% previsto a maggio e all'1,6% nel 2012, migliore dell'iniziale 2,6%. Per il 2013, invece, le stime parlando di un deficit praticamente in pareggio, allo 0,1% del Pil. Per quanto riguarda il debito, gli esperti sostengono che quest'anno sarà pari a 127,7% , 128,1% nel 2012, 126,6% nel 2013.

Tuttavia, oltre a diffondere i numeri, l'Ocse traccia anche la via che l'Italia dovrebbe seguire per uscire dalla crisi, "Il governo Monti ha poco spazio di manovra nell'azione di bilancio. Deve rafforzare il consolidamento e se necessario introdurre ulteriori strette di bilancio per rimettere in ordine i conti. La strada da seguire è quella di un restringimento della spesa, piuttosto che un aumento delle tasse. Nuove amnistie fiscali sarebbero controproducenti. Il nuovo governo dovrebbe inoltre adottare il prima possibile le misure per concretizzare gli impegni della lettera dell'Italia all'Ue del mese scorso".

In riferimento al mercato del lavoro, continua l'Organizzazione, "Occorre aumentare la flessibilità e ridurre la frammentazione del mercato. Imperativa la moderazione salariale, mentre sul pubblico impiego bisognerebbe tagliare le differenziazioni regionali".

L'Ocse, dice la sua anche in materia di liberalizzazione delle professioni e i servizi all'impresa sotenendo che, "La privatizzazione dei servizi pubblici locali e la creazione di regolatore indipendente migliorerebbero l'efficienza".

Secondo il suddetto rapporto, il nuovo Governo italiano dovrebbe "applicare pienamente le misure di emergenza varate dal precedente esecutivo per portare il bilancio in pareggio nel 2013 e ad adottare importanti riforme strutturali per favorire la crescita. La stretta di bilancio accanto ad un rallentamento della domanda globale e con una debole competitività, peserà sulla crescita a breve termine, ma è necessaria per assicurare progressi alla sostenibilità di bilancio".

Sottolinea l'Ocse, "Il deterioramento della fiducia in Italia è in parte auto-inflitto a causa dell'esitazione del precedente governo nell'applicazione dei piani di bilancio. L'economia italiana ha perso l'impulso si legge ancora nell'Outlook, indicando che la produzione industriale, la fiducia e l'export sono molto deboli. Le condizioni del credito si sono irrigidite, soprattutto a causa delle difficoltà delle banche ad accedere a finanziamenti esterni e all'aumentata percezione del rischio nel prestito. Il deficit commerciale resta abbastanza alto a causa del livello depresso della domanda in Italia, segno della scarsa competitività".

Nell' Economic outlook, si parla di "lieve recessione" per l'Eurozona, il cui pil crescerà dell'1,6% nel 2011, per poi crollare allo 0,2% nel 2012 e risalire all'1,4% nel 2013. Conclude l'Ocse, allineandosi a quanto emerge da diversi organismi del mondo economico-finanziario, "Restano seri rischi" per la possibilità di un default sovrano nella zona euro e l'impasse sul deficit Usa, afferma l'Organizzazione, spiegando che la mancata intesa Usa potrebbe portare alla recessione".

(Fonti, Ansa, Adnkronos)

Rosy Merola

 


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