Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 9 NOVEMBRE 2011 – Uno studio condotto dall’Istituto ‘Mario Negri’ di Milano, ha permesso di curare l’Alzheimer in alcuni topi da laboratorio. E’ stato infatti individuato, il ruolo chiave nella malattia dell’enzima ‘Jnk’, dimostrando il suo coinvolgimento nella generazione e nella progressione dell’Alzheimer. Con questo studio è stato inoltre individuato un inibitore per bloccare l'attività di questo enzima. [MORE]
La ricerca condotta nel laboratorio diretto da Tiziana Borsello, del Dipartimento Neuroscienze, è stata pubblicata sul prestigioso Journal of Biological Chemistry, ed è stata definita dai ricercatori <<un primo successo nella sperimentazione animale di un trattamento che ha portato alla cura della patologia di Alzheimer e l’annullamento dei deficit cognitivi>>.
L’enzima ‘Jnk’ agisce su due proteine, la proteina ‘Amiloide’, responsabile della formazione, all’interno del cervello, di placche insolubili e la proteina ‘Tau’ responsabile dei grovigli neuro-fibrillari (fibre contorte insolubili situate all’interno dei neuroni).
La dottoressa Tiziana Borsello ha spiegato << Partendo da questa scoperta abbiamo messo a punto e somministrato il primo trattamento cronico con un peptide inibitore di ‘Jnk’ su un topo affetto d’Alzheimer>>. L’inibitore utilizzato è il ‘D-JNKI1’, che somministrato in fase conclamata della malattia, è riuscito ad annullare completamente i deficit cognitivi, come la perdita di memoria, e le alterazioni elettrofisiologiche che caratterizzano questa malattia senza effetti collaterali rilevanti.
<<Il trattamento - ha poi concluso la dottoressa Borsello – ha notevoli implicazioni cliniche e apre nuove speranze per lo sviluppo di farmaci in grado di curare la malattia di Alzheimer>>.
Stefania Schirru
Autore
