Ansaru rivendica il rapimento dell'ostaggio italiano
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Ansaru rivendica il rapimento dell'ostaggio italiano

lunedì 18 febbraio, 2013

ROMA, 18 FEBBRAIO 2013 - Il gruppo islamista Ansaru ha rivendicato oggi, con un comunicato, il sequestro dell’ingegnere italiano Silvano Trevisan, rapito in Nigeria insieme ad altri sei. Il gruppo ha fatto sapere di avere in “custodia sette persone, tra cui due libanesi e i loro colleghi europei che lavorano con Setraco», una ditta locale.[MORE]

Il gruppo terroristico ha spiegato, in lingua inglese, di aver compiuto il sequestro "sulla base delle violazioni e delle atrocità commesse nei confronti della religione di Allah dai Paesi europei, in diversi luoghi tra cui l'Afghanistan e il Mali". Ansaru, (l’Avanguardia per la protezione dei musulmani nell’Africa nera), è considerato una fazione della setta islamica radicale Boko Haram e, il 23 novembre 2012, il governo britannico li ha inseriti nella lista dei gruppi terroristici internazionali allineati ad Al Qaeda, pochi mesi dopo il fallito blitz a Sokoto che porto' alla morte di Chris McManus e dell'ingegnere italiano Franco Lamolinara.

Il movimento è stato da sempre dedito al rapimento di cittadini occidentali con l'obiettivo di ottenere in cambio ingenti somme di denaro. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha ribadito che la priorità del governo italiano nella gestione del caso è “la tutela assoluta dell’incolumità degli ostaggi”, e da Bruxelles, dove si trova per partecipare al Consiglio europeo, ha fatto sapere “stiamo seguendo la situazione con le autorità nigeriane e degli altri Paesi interessati, la Grecia e il Regno Unito, non abbiamo notizie successive al momento del sequestro ma diamo la massima attenzione con tutti gli organismi dello Stato che si occupano di queste situazioni”.

Intanto la società di costruzione libanese ha evacuato tutti i propri lavoratori, come si apprende dai media locali, ad esclusione dei residenti di Jama’are. Silvano Trevisan è stato sequestrato a seguito di un autentico e proprio raid di tipo militare. L’attacco di sabato notte è stato preceduto da un assalto a una stazione di polizia e poi da una bomba esplosa vicino al posto polizia di guardia al compound della Setraco. Dopo l’esplosione della bomba i poliziotti e alcune guardie sono uscite allo scoperto e sono state uccise dai colpi di kalashnikov dei terroristi.

(Foto dal sito laotraandalucia.org)

Katia Portovenero

 


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