Il Consiglio dei Ministri approva il DL migranti: al via un nuovo modello di accoglienza
ROMA, 10 FEBBRAIO - Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi il decreto legge contenente le nuove misure in materia di immigrazione. Obiettivi principali la semplificazione dei processi di concessione dell'asilo ai rifugiati, una maggior trasparenza nei meccanismi di accoglienza e possibilità di provvedere ai rimpatri in maniera più facile.
L'idea centrale è quella di rendere l'immigrazione, ad oggi accezione pressochè esclusiva delle organizzazioni criminali, un fenomeno regolare, per consentire un arrivo sicuro e controllato nel nostro Paese. Stando alle parole del Presidente del Consiglio Gentiloni, il provvedimento non mira a "chiudere le porte" e l'Italia non intende tradire i propri valori umanitari e di accoglienza.[MORE]
Nello specifico il DL prevede la soppressione dei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), che saranno gradualmente sostituiti da Centri permanenti per il rimpatrio, collocati in ogni regione, per un totale di 1600 posti. I comuni potranno inoltre procedere all'utilizzazione volontaria e gratuita dei migranti per lavori di pubblica utilità, al fine di "colmare il vuoto dell'attesa"
Il decreto stabilisce poi l'abolizione di un grado di giudizio per i ricorsi avverso il decreto di diniego di asilo, da ora ricorribile solo in Cassazione al fine di snellire e velocizzare al massimo i tempi di decisione. Verranno istituite in 14 tribunali ordinari apposite sezioni specializzate, destinate a pronunciarsi sulle domande di riconoscimento dello status di profugo. Programmata, infine, l'assunzione di 250 specialisti per integrare le Commissioni d'asilo.
Il premier Gentiloni ha espresso la propria soddisfazione per l'approvazione del provvedimento, ed ha colto l'occasione per ricordare che "l'Italia ha un buon curriculum nonostante le difficoltà ed i numeri da fronteggiare" e per bacchettare l'UE, sottolineando come ora sia assolutamente necessario " rendere effettivo il principio di condivisione dell'onere dell'accoglienza".
Paolo Fernandes
Foto TGcom24
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